SEMINARIO SULLO SVILUPPO STORICO DELLA METEOROLOGIA

Mercoledì 29 novembre si terrà, presso la Biblioteca storica Centrale della Meteorologia Italiana in via del Collegio Romano, 27, a Roma, e on-line su piattaforma Zoom, il seminario “La meteorologia moderna e il ruolo guida dell’Italia nel suo sviluppo storico” tenuto dal Dott. Luigi Iafrate del CREA.

Lo scopo essenziale dell’incontro è approfondire l’avvincente e poco nota storia di come la meteorologia da disciplina meramente filosofica e descrittiva si trasformi in scienza, nella sua accezione piena ed epistemologicamente rigorosa. Creata per trasformare lo studio dei fenomeni dell’atmosfera da qualitativo a quantitativo, la meteorologia moderna vanta origini eminentemente italiane. Un focus speciale sarà dal webinar dedicato al ruolo guida  avuto dall’Italia, in ambito internazionale, nella sua nascita e nei fondamentali sviluppi teorici, applicativi  e operativi che l’hanno contraddistinta, a partire dal Rinascimento e fino a tutto l’Ottocento.  Non appena i principali strumenti di misura furono inventati e messi a punto, il granduca di Toscana Ferdinando de’ Medici si volse alacremente ad organizzare un Servizio di osservazioni meteorologiche sincrone a scala internazionale (1654): il primo della storia e il prototipo delle reti moderne di monitoraggio del tempo e del clima.

La partecipazione in presenza è limitata ad un massimo di 30 posti (è possibile prenotare inviando una mail a giorgia.didomenico@crea.gov.it) e sarà seguita da una visita guidata sulla Torre Calandrelli, uno dei più antichi osservatori di climatologia urbana del mondo, ancora oggi in attività.

Per partecipare on-line è sufficiente collegarsi al link Zoom: https://unitus.zoom.us/j/88699004325 . In alternativa è possibile usufruire della piattaforma Porta Futuro Lazio per l’iscrizione.

L’evento rientra tra le attività organizzate nell’ambito del corso di dottorato in “Engineering for Energy and Environment”, del corso di laurea magistrale in “Gestione Digitale dell’Agricoltura e del Territorio Montano” e del corso di laurea in “Scienze della Montagna”.