Progetto “SicurA” – U.O. Udine

N.B.: Le informazioni di seguito riportate si riferiscono all’epoca di realizzazione del progetto.

Descrizione

L’U.O. di Udine afferisce alla Sezione di Genio Rurale del Dipartimento di Produzione Vegetale e Tecnologie Agrarie (DPVTA). Già Istituto di Produzione Vegetale dal 1981, è stato costituito nel mese di aprile del 1992 e costituisce assieme ad altri quattro dipartimenti il corpo principale della facoltà di Agraria dell’Università degli studi di Udine.

Direttore del Dipartimento è il Prof. Giuseppe Zerbi; segretario amm.vo è la Dott.ssa Marzia Micottis. La Sezione di Genio Rurale si trova all’interno del Polo Scientifico sito in via delle Scienze 208, 33100 Udine dove si trovano, oltre alla Facoltà di Agraria, la Facoltà di Medicina Veterinaria, Ingegneria e Scienze Matematiche Fisiche e Naturali.

La sezione di Genio Rurale è suddivisa in tre settori scientifici disciplinari:

Sviluppo del territorio e Idraulica agraria

– responsabile: Prof. Bonfanti

Meccanica agraria

– responsabile: Prof. Zoppello

Costruzioni ed impianti tecnici per l’agricoltura

– responsabile: Prof. Chiumenti

La sezione di Genio Rurale è principalmente impegnata in ricerche scientifiche sulle costruzioni rurali e le attrezzature agricole sul territorio nonché sulla tutela della sicurezza e salute dei lavoratori.

Le ricerche che concernono gli edifici agricoli riguardano, per la gran parte, i trattamenti delle deiezioni animali, la riduzione delle emissioni di gas nocivi e odori, i nuovi sistemi di alloggiamento degli animali ecc., e mira in particolare allo sviluppo di tecnologie e tecniche di gestione della produzione animale rispettose dell’ambiente.

Per quanto concerne l’analisi della pianificazione dei sistemi agricoli e forestali la Sezione è impegnata in ricerche scientifiche che mirano allo studio, sviluppo e miglioramento dell’uso delle tecniche aerospaziali, Gis e di supporto decisionale per l’analisi, il monitoraggio e la pianificazione del l’ambiente rurale e del territorio.

Linee di ricerca della U.O.

Composta sostanzialmente da personale docente e ricercatore l’U.O. di Udine si occupa prevalentemente delle seguenti linee di ricerca:

Ottimizzazione della regolazione delle macchine per i trattamenti fitosanitari alla coltura della vite e altre colture arboree ed erbacee, finalizzata alla riduzione dell’impiego del prodotto fitoiatrico e dell’impatto ambientale

Caratteri salienti della linea di attività di ricerca:

Scopo della ricerca è quello di analizzare, attraverso l’impiego di una specifica metodologia, la reale efficacia di distribuzione di irroratrici comunemente impiegate nei trattamenti antiparassitari alla coltura della vite e ad altre colture erbacee ed arboree nel Friuli: in particolare, si tratta di misurare i depositi di prodotto irrorato in varie posizioni all’interno della vegetazione per alcune diverse regolazioni dell’irroratrice stessa, nonché di determinare le perdite di prodotto che raggiungono il terreno. Ciò, al fine di verificare la possibilità di una messa a punto ottimale delle macchine.

Pubblicazioni inerenti l’attività di ricerca

1. PERGHER G., GUBIANI R., 1994. Atomizzatori un’indagine su regolazioni e controlli. Macchine e motori agricoli, 7-8, 50-55.

2. PERGHER G., GUBIANI R., 1997. Methods for assessing and calibrating vertical spray distributions from air-assisted sprayers: a comparative study. OEPP Bulletin-EPPO Bulletin, 27, 227-234.

3. PERGHER G., GUBIANI R., Perdite di prodotto e regolarità di distribuzione nei trattamenti antiparassitari al vigneto. Quarto Con. Naz. AIGR, Maratea 6-11 giugno 1993.

4. ZUCCHIATTI N., PERGHER G. (1997): Trattamenti antiparassitari in viticoltura. Macchine e motori agricoli 3, 27-32.

5. GUBIANI R., PERGHER G., ZUCCHIATTI N. (1997): Irroratrici efficienti nel vigneto. L’Informatore Agrario 15, 79-86.

6. GUBIANI R., PERGHER G., ZUCCHIATTI N. (1997): Studio sulle caratteristiche dei sistemi di taratura della distribuzione verticale delle irroratrici per colture arboree operanti in Friuli. Atti del VI Convegno Naz. di Ingegneria Agraria, Ancona, 11-12 settembre 1997.

7. PERGHER G., GUBIANI R., ZUCCHIATTI N. (1997): Ricerche sulla qualità di distribuzione delle irroratrici per i trattamenti antiparassitari in viticoltura. Atti del VI Convegno Nazionale di Ingegneria Agraria, Ancona, 11-12 settembre 1997.

8. ZUCCHIATTI N., PERGHER G., GUBIANI R. (1997): Trattamenti antiparassitari alla coltura dell’asparago. Atti del VI Convegno Naz. di Ing. Agraria, Ancona, 11-12/09/1997.

Salute e sicurezza nel comparto vitivinicolo e lattiero-caseario

Caratteri salienti della linea di attività di ricerca

La linea di attività e di ricerca prevede la raccolta ed analisi critica della letteratura esistente, intesa nelle sue diverse componenti, la d efinizione di un campione di aziende vitivinicole nonché di impianti enologici e lattiero-caseari, per orientamento e dimensione, rappresentative della realtà economica italiana. La ricerca prevede, inoltre, la predisposizione di uno schema dei dati da rilevare, in parte mediante interviste e in parte mediante misurazioni dirette sul posto dei livelli di rischio, studio e definizione di tipologie di attività lavorative di settore e degli impianti di processo produttivo come punto di partenza per le individuazioni delle fonti di rischio biologico, fisico e chimico nonché predisposizione di una ceck-list dei rischi.

Pubblicazioni inerenti l’attività di ricerca

1. ZOPPELLO, G. GUBIANI R., RIZZI C., ZUCCHIATTI N. (2000): Salute e sicurezza nel comparto vitivinicolo. Notiziario ERSA, 35-41, 6/ 2000.

2. ZOPPELLO, G. GUBIANI R., RIZZI C., ZUCCHIATTI N. (2001): Salute e sicurezza nella filiera lattiero-casearia: indagine nella Regione Friuli Venezia Giulia. . Atti del Convegno Nazionale di Ingegneria Agraria, Vieste, 11-14 settembre 2001.

3. ZOPPELLO, G. GUBIANI R., RIZZI C., ZUCCHIATTI N. (2001): Salute e sicurezza nel comparto vitivinicolo. Atti del Convegno Nazionale di Ingegneria Agraria, Vieste, 11-14 settembre 2001.

Obiettivi dell’U.O.

Il Dipartimento di Produzione Vegetale e Tecnologie Agrarie dell’Università degli Studi di Udine ha predisposto uno studio inerente ai principali fattori di infortunio in alcune aziende ad indirizzo vitivinicolo del Friuli Venezia Giulia. Dai dati raccolti sono state elaborate le statistiche riguardanti la sede e la natura delle lesioni, la forma d’accadimento e l’agente materiale sia per le operazioni di cantina che di campagna.

Attività svolta nell’ambito del progetto SicurA

Per indagare il problema infortunistico è stato scelto un campione rappresentativo di aziende, otto ad indirizzo vitivinicolo e due ad indirizzo esclusivamente vinicolo (Tab. 1).

Si è voluto definire, inoltre, uno schema formalizzato per la raccolta delle informazioni finalizzato a identificare i fattori di rischio, cioè qualunque circostanza (tecnologica, organizzativa), legata ai materiali e alle attrezzature usate, dipendente dalle modalità di esecuzione del lavoro, che ha avuto un ruolo nel verificarsi dell’infortunio. Nelle aziende prese in esame sono state raccolte tutte le denunce d’infortunio rilevate nell’apposito registro. Sulla base dei dati raccolti sono state elaborate statistiche riguardanti la sede e la natura della lesione, la forma d’accadimento e l’agente materiale, sia per le operazioni di cantina sia di campagna.

Per tre aziende sono stati calcolati gli indici di frequenza e gravità, in base alle norme UNI, al fine d’identificare valori che consentano la misura del fenomeno infortunistico e la comparazione dei dati a livello settoriale, temporale e territoriale. Questi indici, che tengono conto delle ore lavorate all’interno dell’azienda, hanno richiesto, per le tre realtà considerate, il recupero di tutto il monte ore aziendale.

Dai valori ricavati si evidenzia come in cantina e nelle aziende vitivinicole l’indice di gravità risulti assai superiore al limite di 0,2 raccomandato dalla Clinica del Lavoro di Milano (ISPESL, AA.VV.; 1998) con valori compresi fra 0,2 e 4,1 (Tab. 2).

Tabella 2. Indici di frequenza e gravità per una cantina e due aziende vitivinicole.

Anni 1997 1998 1999
Indici Cantina
Frequenza 49,1 99,1 49,8
Gravità 0,2 0,9 0,5
Indici Azienda Vitivinicola
Frequenza 110,5 82,9 245,4
Gravità 1,1 0,4 2,6
Indici Azienda Vitivinicola
Frequenza 284,4 394,1 82,0
Gravità 4,1 3,9 0,7

Per quanto riguarda l’indice di frequenza, anch’esso presenta valori ben al di sopra del limite raccomandato di 20, con numeri indice compresi fra 49,1 (indice cantina 1997) e 349,1 (azienda vitivinicola 1998). In base alle fonti I.S.P.E.S.L. tale indice, per il settore agricolo sia nazionale sia regionale, risulta molto più basso e compreso tra 42 e 51. La discordanza tra i valori va attribuita a due cause:

– la base statistica utilizzata per i calcoli della presente ricerca, che è stata limitata a poche aziende;

– la complessità dell’opera di recupero dei dati relativi al monte ore di lavoro annuale in presenza di lavoratori part-time, avventizi e stagionali.

L’analisi dell’indice di frequenza ci fa notare poi che esiste una notevole differenza tra il lavoro di campagna e quello di cantina. La maggiore frequenza degli infortuni in campagna, tra l’altro generalmente più gravi rispetto a quelli di cantina, trova spiegazione nel fatto che la cantina è sostanzialmente un ambiente più protetto con macchine ed impianti generalmente fissi e, quindi, più controllabili dal punto di vista della sicurezza. Inoltre, il numero e il tipo di operazioni da effettuare è più standardizzato e ciclico rispetto alle attività lavorative svolte nel vigneto.

Le statistiche percentuali delle cause d’infortunio per agente materiale e forma d’accadimento dimostrano come in cantina, gli infortuni, siano spesso causati da urti, contatti, colpi (54,3%) con oggetti, contenitori e materiali vetrosi. Molto bassi risultano gli incidenti dovuti alle macchine enologiche e agli impianti in genere, eccezione fatta per l’impianto d’imbottigliamento, cui sono legati gli infortuni dovuti al contatto con i materiali vetrosi (bottiglie, damigiane, ecc.) la cui parte più colpita è la mano e la natura della lesione più frequente è la ferita. Tali agenti materiali causano infortuni con una durata media di circa 10 giorni.

Per l’ambiente cantina, non trascurabile è l’incidenza degli infortuni dovuti al pavimento (7%) che si ripercuote sulla forma d’accadimento per cadute in piano.

Analizzando più in dettaglio gli agenti materiali tipici della cantina come per esempio i contenitori, i materiali vetrosi e l’impianto d’imbottigliamento, notiamo ad esempio che il problema del contenitore è lo spostamento, il sollevamento o l’urto contro di esso con una serie di sedi diverse d’infortunio di cui la più frequente è la mano con conseguenze tipo contusione e ferita. Segue, in ordine decrescente, lo sforzo, che causa lesioni a carico del cingolo pelvico e toracico e, più raramente, della colonna vertebrale, dovute al sollevamento o allo spostamento di un carico (contenitore, damigiane, cartoni).

Per quanto riguarda i materiali vetrosi, frequenti sono le ferite, soprattutto alla mano, dovute al contatto con parti di bottiglie e damigiane rotte. Infine, per l’impianto d’imbottigliamento, si nota che una delle prime cause di lesioni, in particolare alla mano, sono gli urti contro bottiglie e macchinari attribuibili ad una non corretta disposizione delle macchine (layout) e, in secondo luogo, ad agganci a parti in movimento.

Questa tipologia d’infortunio ci porta subito a formulare un’ipotesi che in cantina uno dei problemi più pressanti sia lo studio dei percorsi e soprattutto della loro transitabilità senza ostacoli (tubi, macchinari, ecc.) e del layout delle attrezzature (contenitori, macchinari).

Per evitare cadute e lesioni va raccomandato l’uso di calzature antisdrucciolo o la realizzazione di approropriati pavimenti antisdrucciolo, mentre per evitare ferite è opportuno l’utilizzo di guanti.

Nel vigneto il 30% circa degli infortuni è causato dal binomio tralcio – strumento da taglio, agenti materiali tipici della potatura invernale. Un altro 20% è a carico del trattore e del rimorchio agricolo che quindi rappresentano punti pericolosi per i lavori nel vigneto. Osservando la forma di accadimento più frequente è facile ricollegarsi a quella dell’agente materiale. Infatti, la forma più probabile è “a contatto con” (tipico dello strumento da taglio) e “colpito da” ricollegabile al tralcio, seguono poi cadute, urti dovuti alle operazioni con il trattore e con il rimorchio.

In campagna l’agente materiale, con incidenza più elevata sulla durata media dell’infortunio, è il palo in quanto la sua non corretta manipolazione causa danni da sforzo al rachide che si ripercuotono sulla durata media della lesione (colonna vertebrale) con durata media di 27,4 giorni.

Gli infortuni provocati dal tralcio e dagli strumenti di taglio sono meno gravi e causano una durata media di circa una decina di giorni.

Emerge che le ferite alla mano costituiscono, anche in campagna, quasi la metà degli infortuni (45,4%) seguite dalle contusioni (23,1%) e dalle distorsioni (11,4%).

Anche nelle operazioni nel vigneto poche soluzioni di prevenzione potrebbero abbattere gran parte degli infortuni più lievi. Infatti, basterebbe l’adozione, in potatura, di occhiali o di schermi che proteggano gli occhi e di guanti antitaglio.

Il maggiore problema infortunistico dovuto all’impiego del trattore è sostanzialmente la caduta e lo scivolamento che causano lesioni, quali distorsioni e contusioni agli arti inferiori e altre parti del corpo.

Si evidenzia inoltre come gli infortuni dovuti agli strumenti da taglio, tipici della potatura e della vendemmia, colpiscono frequentemente le mani e le dita causando ferite da taglio.

L’infortunio causato dal tralcio, provoca agli occhi un tipico incidente, con ferite e contusioni, dovuto all’effetto frusta per rilascio improvviso del ramo durante il taglio o la legatura nella operazioni di potatura invernale.

Il lavoro presentato in questa memoria costituisce una parte dell’attività svolta per lo studio degli aspetti infortunistici e di sicurezza dei vari cicli produttivi del settore vitivinicolo.

Non sono riportate le analisi della rumorosità, del microclima e delle condizioni di rischio delle principali operazioni unitarie effettuate sia in cantina che all’aperto.

L’obiettivo base, perseguito dal gruppo di ricerca, si rifà alla considerazione che le azioni preventive di messa in sicurezza di tutte le attività svolte nelle aziende non possono prescindere da una corretta valutazione dei rischi, collegati agli specifici cicli e alle condizioni di carico negli ambienti di lavoro.

A tal fine ci si è mossi organizzando sopralluoghi che hanno coinvolto sia personale dell’Università che dell’Azienda Socio Sanitaria nel rispetto del principio che gli studi di carattere ergonomico vanno affrontati in uno spirito di multidisciplinarietà estremamente importante per comprendere ed approfondire i diversi aspetti di quest’attività.

Uno dei problemi, con cui ci si è dovuti confrontare è stata la carenza e la non organicità di informazioni per l’analisi statistica dei dati infortunistici del comparto. L’ISPESL e l’INAIL forniscono dati aggregati per il settore sia agricolo che agroindustriale dai quali è impossibile estrapolare quelli relativi al settore vitivinicolo.

Dal nostro studio, seppure limitato, un primo dato, comunque è emerso, ed è quello relativo alla numerosità degli infortuni che, seppure non gravi, presentano una frequenza molto elevata dovuta alla mancanza di appropriati dispositivi di difesa personale. Ad esempio l’elevata incidenza della lesione agli occhi dovuto al colpo di frusta del tralcio, durante la potatura, potrebbe essere eliminato o comunque sensibilmente ridotto, adottando occhiali o visiere protettive (in policarbonato antigraffio, PVC incolore ed altri polimeri).

E’ evidente, che in questo campo, la prevenzione infortuni necessita di un servizio di informazione agli utenti e di formazione del personale divulgatore in grado di cambiare i comportamenti dei lavoratori e degli imprenditore per insediare negli ambienti di lavoro una cultura della sicurezza e della salute.

Componenti dell’U.O.

Personale docente e ricercatore dell’Area Meccanica e Meccanizzazione Agricola

n.         Cognome e Nome                   Qualifica          SSD

1.         Zoppello Giorgio                             P.O.                 AGR/09

2.         Pergher Gianfranco                       P.A.                 AGR/09

3.         Lazzari Massimo                             P.A.                 AGR/09

4.         Gubiani Rino                                    R.U.                 AGR/09

Personale Tecnico Amministrativo

1.          Zucchiatti Nicola

Dottorandi di Ricerca

1.         D’Antonio Carmen

2.         Gubiani Marco


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