Progetto “SicurA” – U.O. Reggio Calabria

N.B.: Le informazioni di seguito riportate si riferiscono all’epoca di realizzazione del progetto.

Descrizione

L’U.O. in oggetto afferisce all’Area di Ingegneria Agraria del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-forestali ed Ambientali (DiSTAfA) della Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi “Mediterranea” di Reggio Calabria.

Direttore del Dipartimento è la Prof.ssa Maria Concetta Sinatra; segretario amm.vo è la Sig.ra Giovanna Chiofaro. La sede di riferimento è in p.zza San Francesco da Sales, 4 – 89061 Gallina di Reggio Calabria.

L’Area di Ingegneria Agraria è suddivisa in tre sezioni:

Costruzioni responsabile: Prof. Carmelo Riccardo Fichera

Idraulica responsabile: Prof. Vincenzo Tamburino

Meccanizzazione responsabile: Prof. Gennaro Giametta

L’area tematica della Ingegneria Agraria e dell’Ambiente riguarda ricerche e applicazioni ingegneristiche nei settori dell’agricoltura, della protezione dell’ambiente, della valorizzazione delle risorse naturali e antropiche con riferimento ai fattori e agli assetti che caratterizzano il territorio agro-forestale.

Le molteplici linee di ricerca sviluppate, sia di tipo teorico che applicativo, intendono realizzare e sostenere l’innovazione tecnologica dei processi produttivi agro-forestali e di lavorazione e trasformazione dei prodotti, nell’ambito di una concezione integrata e multifunzionale dello spazio rurale; particolare rilievo hanno assunto, negli ultimi anni, tematiche riguardanti funzioni complementari alla produzione primaria quali la salvaguardia dell’ambiente, la valorizzazione degli elementi di tipicità e la tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori.

Linee di ricerca della U.O.

L’U.O. è composta, sostanzialmente, dal personale docente e ricercatore della sezione “Meccanica” dell’Area di Ingegneria del Dipartimento STAfA.

Di eseguito si riportano alcune delle linee di ricerca attivate dall’ U.O..

Ottimizzazione della distribuzione dei fitofarmaci in vigneto, taratura delle macchine

Caratteri salienti della linea di attività e di ricerca

La linea di attività e di ricerca prevede lo studio dei profili di distribuzione dei fitofarmaci sulle coltura avvalendosi di pareti captanti verticali a vassoi inclinati.

Lo scopo è l’ottenimento di una corretta taratura delle macchine aziendali che vengono utilizzate per la distribuzione dei fitofarmaci allo scopo di evitare i problemi di inquinamento ambientale, di contenere i costi (relativi al prodotto disperso fuori target) ed infine (non certo di minore importanza) di salvaguardare la salute degli operatori e dei consumatori.

Pubblicazioni inerenti l’attività di ricerca (2000-2002)

1. Indagine sulle macchine per i trattamenti antiparassitari in agrumicoltura. Atti del Convegno AIIA (Associazione Italiana di Ingegneria Agraria). Vieste (FG), 11-14 settembre 2002, (atti in corso di stampa). (Abenavoli L., Giametta F., Caracciolo G.)

2. Prove di taratura di atomizzatori convenzionali. Atti del Convegno AIIA (Associazione Italiana di Ingegneria Agraria). Vieste (FG), 11-14 settembre 2002, (atti in corso di stampa). (Abenavoli L., Giametta G., Caracciolo G.)

3. Optimization of Plant Protection Treatment in a Vineyard. Atti del Convegno Internazionale ASAE Annual Internazional Meeting – C.I.G.R. XVth World Congress Sponsored by A.S.A.E. and C.I.G.R. – Hyatt Regency Chicago – Chicago Illinois, USA July 28/31 2002. (Giametta G., Giametta F., Caracciolo G.)

Tecnologie di post-raccolta dei prodotti ortofrutticoli

Caratteri salienti della linea di attività e di ricerca

La linea di attività e di ricerca prevede approfondimenti sulle problematiche relative all’utilizzazione delle macchine nella fase successiva alla raccolta delle produzioni con:

· prove sperimentali presso aziende che si occupano di post-raccolta

· valutazioni dell’efficienza qualitativa e quantitativa dei moderni sistemi di selezione

· elaborazione di protocolli sperimentali per il dimensionamento degli impianti in relazione alle diverse esigenze dell’utenza

· verifica sull’igiene e la sicurezza degli impianti

Pubblicazioni inerenti l’attività di ricerca (2000-2002)

1. Impianti per la selezione post-raccolta del pomodoro da mensa, Congresso AIIA, Vieste (FG), 11/14 settembre 2001, (Giametta F., Morabito S., Zimbalatti G.).

2. Evalutation of a non-destructive impact sensor on-line for determination of firmness of peach and apples, Congresso EurAgEng, 30 giugno – 4 luglio 2002 (Moreda G., Morabito S., Ruiz-Altisent M.)

3. Fruit size determination by a new optical sensor, Congresso EurAgEng, 30 giugno – 4 luglio 2002 (Ortiz- Cañavate J., Moreda G., Homer I., Morabito S., Ruiz-Altisent M.)

Studio e sperimentazione di moderni cantieri di utilizzazione e meccanizzazione forestale. Ergonomia e sicurezza nei cantieri di lavoro agro-forestali.

Caratteri salienti della linea di attività e di ricerca

La linea di attività e di ricerca prevede:

· lo studio delle macchine e dei relativi equipaggiamenti nella varie fasi di utilizzazioni forestali

· analisi e rilievo dei tempi di lavoro

· rispetto delle norme sulla sicurezza nei cantieri agro-forestali.

Pubblicazioni inerenti l’attività di ricerca

1. Una Macchina per la produzione di cippato a scopi energetici. L’Informatore Agrario n.34 – 7/13 settembre 2001, supplemento n.1, (Mafrici M. , Zimballati G.)

2. Prospettive di meccanizzazione delle utilizzazioni forestali in Calabria. Atti del Convegno su “Il ruolo della meccanizzazione per il rilancio della selvicoltura in Calabria”. Reggio Calabria, 24 aprile 2002 (Giametta G., Zimbalatti G.)

3. Report on the Italian situation regarding small-scale forestry. Proceeding of Small forest Meeting. Ossiach, Austria, 7-10 settembre 2000, 89-95. (Zimbalatti G., Cavalli R., Pettenella D., Spinelli R.)

4. Assessment of the noise level in honey estractor units. Proceedings of congress “Trend in agricultural engineering”, Prague, pp.: 319-324, 1999 (Zimbalatti G., Zema D.A.).

5. Research into environmental noise in continuous cycle oil mills. Proceedings XXVII CIOSTA-CIGR Congress, Horsens, Denmark, pp.: 244-249, 1999 (Zimbalatti G., Zema D. A.).

6. Rumorosità ed interventi di bonifica in un moderno impianto per la trasformazione dei frutti di bergamotto, Rivista di Ingegneria Agraria, volume 1, pp.:52-61, 1999 (Zimbalatti G., Zema D. A.).

7. Indagine sull’inquinamento acustico in segherie calabresi, Atti del Convegno AIIA (Associazione Italiana di Ingegneria Agraria). Alghero (SS), 11-15 settembre 2002, (Giametta F., Zimbalatti G., Cocchiara C.).

8. Inquinamento acustico nella lavorazione del legno, in corso di stampa su Sherwood (Zimbalatti G., Cocchiara C.).

Organizzazione di Convegni o Seminari in sede

– Il ruolo della Meccanizzazione per il rilancio della selvicoltura in Calabria – Convegno – Reggio Calabria, 24 aprile 2002 – Facoltà Agraria, Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria.

Meccanizzazione delle operazioni di raccolta e potatura delle colture arboree

Caratteri salienti della linea di attività e di ricerca

La linea di attività e di ricerca punta allo studio delle suddette operazioni colturali al fine valutare le tecniche possibili di meccanizzazione e di ottimizzarle rendendole meno costose. Raccolta e potatura infatti a tutt’oggi sono le voci di costo più alte nella produzione frutticola. È previsto:

· lo studio delle macchine e dei relativi equipaggiamenti nella varie fasi di raccolta e di potatura

· analisi e rilievo dei tempi di lavoro

· rispetto delle norme sulla sicurezza nei cantieri.

Pubblicazioni inerenti l’attività di ricerca (2000-2002)

1. Potatura e raccolta meccanica degli agrumi Atti del Convegno organizzato della 44a Fiera Agrumaria ed Agro-alimentare. Reggio Calabria 21-22 marzo 2000 (Giametta G., Zimbalatti G.)

2. La meccanizzazione della raccolta e della potatura in olivicoltura, Atti del Convegno: “L’Olivicoltura di qualità alle soglie del nuovo millennio” Lamezia Terme (CZ), 28 –29 marzo 2000 (Giametta G.)

3. Innovazioni nella meccanizzazione della raccolta e dell’intercettazione delle olive, Olivo e Olio settembre 2001 (Giametta G.)

4. Prospettive per la meccanizzazione della raccolta delle olive, Atti del WORKSHOP su “L’innovazione tecnologica nel settore olivicolo-oleario” – Settingiano (CZ), 20 febbraio 2001 (Giametta G., Zimbalatti G.)

5. Innovazione nella meccanizzazione della raccolta delle olive, Olivo e Olio, n. 10, ottobre 2001, 35-38

6. Selection and calibration of eating olives. Technical and economic aspects. In corso di stampa su Proceedings of “4th International symposium on olive growing”. Valenzano, 25-30 settembre 2000 (Zimbalatti G. Giametta F.)

7. Le tecniche di raccolta e post-raccolta delle olive da mensa e le innovazioni in atto,. Da “La produzione delle olive da mensa nel Basso Tirreno Reggino” a cura di B. Mincione. Laruffa Editore, Reggio Calabria, ottobre, 2001, 139-162. (Zimbalatti G.).

8. La raccolta meccanica del Bergamotto. L’Informatore Agrario n.22, 2002, 80-10, Supplemento Meridione (Abenavoli L., Giametta F., Zimbalatti G.)

Sperimentazione e ottimizzazione delle tecniche di meccanizzazione per la gestione dei reflui agro-industriali

Caratteri salienti della linea di attività e di ricerca

La linea di attività e di ricerca prevede lo studio di equipaggiamenti e caratteristiche delle macchine utilizzabili nella movimentazione dei residui dell’industria agro-alimentare e, si propone di individuare le opportune modifiche da apportare alle macchine, per l’ottimizzazione di tali operazioni in vista di una utilizzazione agricola dei sottoprodotti in ampia scala.

Pubblicazioni inerenti l’attività di ricerca (2000-2002)

1. Indagine sulla movimentazione meccanizzata del pastazzo di agrumi. Atti del Convegno di Studi su “Valorizzazione agricola delle acque reflue e dei sottoprodotti dell’industria agrumaria”, Caltagirone (CT), 26-27 aprile 2001. (G. Zimbalatti).

2. Caratteristiche dei residui solidi dell’industria olearia e loro utilizzazioni. In “Utilizzazione agronomica delle acque reflue olearie” a cura di G. Gulisano e S. M. Zimbone, Laruffa Editore, Reggio Calabria, marzo 2002. (Zimbalatti G.).

Organizzazione di Convegni o Seminari in sede

– Valorizzazione a fini agricoli delle acque reflue e dei sottoprodotti dell’industria olearia – Workshop – Reggio Calabria, 4 Luglio 2001 – Lubrichi (RC) 5 Luglio 2001.

– Sistemi e metodi per la valorizzazione a fini agricoli dei residui delle industrie agro-alimentari nel Meridione d’Italia – Programma Operativo Multiregionale Misura 2 – Convegno divulgativo, Facoltà Agraria, Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria – 16 novembre 2001.

Obiettivi dell’U.O.

In Calabria esistono numerose industrie di trasformazione e condizionamento dei prodotti derivanti dal settore primario.

La meccanizzazione dei processi attuati nelle industrie agro-alimentari consente di contenere i costi di produzione dei derivati e di aumentare la qualità e l’igienicità dei prodotti.

Per gli impianti dell’agro-industria, come più in generale per tutti gli insediamenti a carattere industriale, accanto ai miglioramenti di carattere qualitativo e soprattutto quantitativo introdotti nei processi produttivi, sono stati da più parti evidenziati problemi di igiene e di sicurezza nei luoghi di lavoro, con le onerose implicazioni di carattere socio-economiche che ne derivano. Il manifestarsi di patologie professionali, spesso invalidanti, e di rischi connessi all’esposizione ai fattori inquinanti ed alla permanenza in prossimità delle macchine, ha imposto la formulazione in sede legislativa sia comunitaria sia nazionale, di principi di ergonomia e sicurezza degli impianti industriali per garantire la salvaguardia della salute degli operatori.

L’inquinamento acustico, in particolare, è risultato uno dei fattori di rischio più dannosi per l’incolumità dei soggetti esposti, potendo determinare l’insorgenza di gravi otopatie e di altre alterazioni funzionali dell’organismo umano.

Il gruppo di ricerca ha lavorato negli ultimi anni concentrandosi su alcune delle problematiche delineate, riguardo ad aspetti metodologici e con applicazioni a specifici settori produttivi tipici dell’area mediterranea. Il lavoro e gli studi condotti sono documentati da numerose pubblicazioni.

Il programma di ricerca, con riferimento ai requisiti tecnici posti dalle norme vigenti, intende pervenire alla definizione di soluzioni tecniche appropriate per l’ottenimento di idonee condizioni di sicurezza negli stabilimenti per la lavorazione dei prodotti agricoli e forestali. In particolare si intende evidenziare situazioni di rischio collegate all’inquinamento acustico. A tal fine, preliminarmente, per i tipi di industrie di maggiore rilevanza del comparto e attraverso indagini condotte su un campione significativo di stabilimenti esistenti, si ritiene utile effettuare un’indagine per:

– caratterizzare qualitativamente e quantitativamente i livelli di rumorosità nelle industrie dedite alla trasformazione dei prodotti del settore primario;

– confrontare i risultati ottenuti con i limiti prescritti dalla normativa vigente [D. Lgs. 626/94; D. Lgs. 277/91] per evidenziare le situazioni di rischio;

– individuare, nei casi critici, interventi di bonifica ambientale e di difesa attiva e passiva idonei al contenimento dei rischi per la salute degli operatori.

– fornire indicazioni e direttive di carattere medico-sanitario.

Attività svolta nell’ambito del progetto SicurA

Nel corso del programma di ricerca che ha per scopo la valutazione della salubrità degli ambienti di lavoro, l’U.O. di Reggio Calabria ha svolto una serie di indagini che hanno coinvolto diversi settori produttivi: dal settore agro-alimentare a quello dell’industria del legno.

Le indagini svolte hanno consentito la stesura di diversi lavori:

1. Rumorosità ed interventi di bonifica in un moderno impianto per la trasformazione dei frutti di bergamotto.

2. Indagine sulla rumorosità ambientale in oleifici a ciclo continuo.

3. Valutazione del rumore prodotto negli impianti per l’estrazione del miele.

4. L’inquinamento acustico nella lavorazione del legno.

Di seguito si riporta una sintesi della suddetta attività.

Nell’ambito dell’attività (1), poiché negli impianti di trasformazione dei frutti di bergamotto, come più in generale per tutti gli insediamenti a carattere industriale, sono stati da più parti evidenziati problemi di igiene e di sicurezza nei luoghi di lavoro, con le onerose implicazioni di carattere socio-economico che ne sono derivate. L’analisi della rumorosità che caratterizza l’impianto di lavorazione esaminato ha mostrato che il clima acustico dell’impianto non era rispondente ai più moderni criteri di ergonomia e sicurezza, essendo i livelli sonori registrati ben superiori ai valori consigliati dalla normativa per un comfort acustico consono alle esigenze degli operatori. L’intervento di bonifica realizzato sembra aver fornito risultati positivi, essendosi rilevati in quasi tutto l’opificio riduzioni apprezzabili. Gli effetti più benefici sono riscontrabili nella diminuzione dell’entità del livello sonoro equivalente continuo, in particolare nella sala per l’estrazione del succo e nella zona di pesatura; anche per i livelli di esposizione personale giornaliera dei singoli operatori i miglioramenti sono da considerarsi soddisfacenti, essendosi registrati valori mediamente inferiori a quelli rilevati nella situazione precedente alla realizzazione delle misure previste in fase di bonifica. Tali benefici potranno essere ulteriormente incrementati con un intervento sui separatori mediante la loro sostituzione con modelli che, a parità di prestazioni, garantiscono un migliore impatto acustico.

Con analoghe motivazioni è stato condotto lo studio (2), che si è prefissato l’obiettivo di quantificare i livelli sonori emessi dalle macchine utilizzate per l’estrazione dell’olio di oliva e, sulla scorta dei dati rilevati, di valutare l’entità dei rischi connessi con l’espletamento dell’attività lavorativa degli operatori. Lo studio effettuato ha dimostrato come la situazione acustica rilevata negli oleifici sia preoccupante. I livelli sonori, in termini sia di Leq, sia di LEP,d, risultano molto elevati, essendosi superati in quasi tutti i punti di rilevazione i valori-limite previsti dalla normativa nazionale vigente (85¸ 90 dB(A)). La permanenza continuativa degli operatori impegnati nei processi di produzione aziendale in prossimità delle macchine operatrici può dare origine a gravi danni a carico dell’apparato uditivo, essendosi individuati in quasi tutti gli oleifici LEP,d prossimi e talvolta superiori a 90 dB(A). Nelle aziende esaminate, inoltre, scarsa si è rivelata l’attenzione, da parte sia dell’imprenditore, sia soprattutto dei lavoratori, al problema dell’inquinamento da rumore. In nessuno degli oleifici gli operatori facevano ricorso alle minime precauzioni (nemmeno dispositivi di protezione individuale) per il contenimento del rischio acustico.

Analoga metodologia è stata applicata nell’ambito dell’attività (3); l’indagine strumentale è stata condotta in tre aziende apistiche di dimensioni, capacità produttive e metodi di gestione e conduzione differenti; questa ha evidenziato come, almeno sotto il profilo acustico, le condizioni operative all’interno delle aziende di estrazione del miele siano conformi alle più restrittive prescrizioni in materia di ergonomia e sicurezza nei luoghi di lavoro. Nonostante la limitata intensità del clima acustico che si instaura negli impianti campione, altri margini per il miglioramento dei livelli sonori aziendali potrebbero ugualmente attuarsi nelle aziende A e B dislocando le attrezzature impiegate per l’estrazione del prodotto in locali più ampi, lontano da altre fonti di rumore e soprattutto da ostacoli alla propagazione delle onde sonore: in tal modo è possibile ridurre notevolmente il fastidioso fenomeno della riverberazione, citato in precedenza, e garantire un ulteriore beneficio per la salute degli addetti.

Per quanto riguarda infine l’attività (4), obiettivo del presente lavoro, che si inquadra nell’ambito di una più ampia ricerca incentrata sul problema del rumore nella lavorazione del legno, è quello di individuare i livelli di rumorosità cui sono esposti gli operatori impegnati nei processi di lavorazione e valutare anche la sensibilità dei lavoratori riguardo a tale problematica. Questo primo contributo è relativo ad un’indagine condotta presso una segheria nella quale si effettuava la produzione di legnami per carpenteria ed imballaggi, arredi per giardini, prefabbricati, travi per capriate e semilavorati in genere. Lo studio condotto ha consentito di mettere in evidenza le cattive condizioni di lavoro degli operatori che nell’azienda in oggetto operano nell’ambito della lavorazione del legno. In particolare il clima acustico dell’impianto non è rispondente ai più moderni requisiti di ergonomia e sicurezza, essendo i valori registrati superiori ai valori consigliati dalla normativa per un comfort acustico consono alle esigenze dei lavoratori. Manca la segnaletica per indicare e delimitare le zone ad alto rischio, quelle cioè con Leq maggiore di 90 dB(A), e solo quattro operatori su tredici sporadicamente usavano i dispositivi di protezione individuale.

I risultati evidenziati con la presente ricerca impongono di sottolineare l’esigenza di dare una maggiore importanza al problema dell’inquinamento acustico nella lavorazione del legno in quanto si ritiene l’azienda presa in esame rappresentativa di un ampio settore produttivo.

Componenti dell’U.O.

Personale docente e ricercatore dell’Area Meccanizzazione

n.      Cognome e Nome          Qualifica        SSD

1.      ABENAVOLI Lorenzo          R.U.                  AGR/09

2.     GIAMETTA Ferruccio          R.U.                  AGR/09

3.     GIAMETTA Gennaro            P.O.                   AGR/09

4.     ZIMBALATTI Giuseppe      P.A.                   AGR/09

Dottorandi di Ricerca

1.      MAFRICI Michele                                             AGR/09

2.      MORABITO Stefano                                         AGR/09

Assegnisti di Ricerca

1.      BOMBINO Giuseppe                                        AGR/08

2.      BONFA’ Domenico                                          AGR/09

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Descrizione

L’U.O. in oggetto afferisce all’Area di Ingegneria Agraria del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-forestali ed Ambientali (DiSTAfA) della Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi “Mediterranea” di Reggio Calabria.

Direttore del Dipartimento è la Prof.ssa Maria Concetta Sinatra; segretario amm.vo è la Sig.ra Giovanna Chiofaro. La sede di riferimento è in p.zza San Francesco da Sales, 4 – 89061 Gallina di Reggio Calabria.

L’Area di Ingegneria Agraria è suddivisa in tre sezioni:

Costruzioni responsabile: Prof. Carmelo Riccardo Fichera

Idraulica responsabile: Prof. Vincenzo Tamburino

Meccanizzazione responsabile: Prof. Gennaro Giametta

L’area tematica della Ingegneria Agraria e dell’Ambiente riguarda ricerche e applicazioni ingegneristiche nei settori dell’agricoltura, della protezione dell’ambiente, della valorizzazione delle risorse naturali e antropiche con riferimento ai fattori e agli assetti che caratterizzano il territorio agro-forestale.

Le molteplici linee di ricerca sviluppate, sia di tipo teorico che applicativo, intendono realizzare e sostenere l’innovazione tecnologica dei processi produttivi agro-forestali e di lavorazione e trasformazione dei prodotti, nell’ambito di una concezione integrata e multifunzionale dello spazio rurale; particolare rilievo hanno assunto, negli ultimi anni, tematiche riguardanti funzioni complementari alla produzione primaria quali la salvaguardia dell’ambiente, la valorizzazione degli elementi di tipicità e la tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori.

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Linee di ricerca della U.O.

L’U.O. è composta, sostanzialmente, dal personale docente e ricercatore della sezione “Meccanica” dell’Area di Ingegneria del Dipartimento STAfA.

Di eseguito si riportano alcune delle linee di ricerca attivate dall’ U.O..

Ottimizzazione della distribuzione dei fitofarmaci in vigneto, taratura delle macchine

Caratteri salienti della linea di attività e di ricerca

La linea di attività e di ricerca prevede lo studio dei profili di distribuzione dei fitofarmaci sulle coltura avvalendosi di pareti captanti verticali a vassoi inclinati.

Lo scopo è l’ottenimento di una corretta taratura delle macchine aziendali che vengono utilizzate per la distribuzione dei fitofarmaci allo scopo di evitare i problemi di inquinamento ambientale, di contenere i costi (relativi al prodotto disperso fuori target) ed infine (non certo di minore importanza) di salvaguardare la salute degli operatori e dei consumatori.

Pubblicazioni inerenti l’attività di ricerca (2000-2002)

1. Indagine sulle macchine per i trattamenti antiparassitari in agrumicoltura. Atti del Convegno AIIA (Associazione Italiana di Ingegneria Agraria). Vieste (FG), 11-14 settembre 2002, (atti in corso di stampa). (Abenavoli L., Giametta F., Caracciolo G.)

2. Prove di taratura di atomizzatori convenzionali. Atti del Convegno AIIA (Associazione Italiana di Ingegneria Agraria). Vieste (FG), 11-14 settembre 2002, (atti in corso di stampa). (Abenavoli L., Giametta G., Caracciolo G.)

3. Optimization of Plant Protection Treatment in a Vineyard. Atti del Convegno Internazionale ASAE Annual Internazional Meeting – C.I.G.R. XVth World Congress Sponsored by A.S.A.E. and C.I.G.R. – Hyatt Regency Chicago – Chicago Illinois, USA July 28/31 2002. (Giametta G., Giametta F., Caracciolo G.)

Tecnologie di post-raccolta dei prodotti ortofrutticoli

Caratteri salienti della linea di attività e di ricerca

La linea di attività e di ricerca prevede approfondimenti sulle problematiche relative all’utilizzazione delle macchine nella fase successiva alla raccolta delle produzioni con:

· prove sperimentali presso aziende che si occupano di post-raccolta

· valutazioni dell’efficienza qualitativa e quantitativa dei moderni sistemi di selezione

· elaborazione di protocolli sperimentali per il dimensionamento degli impianti in relazione alle diverse esigenze dell’utenza

· verifica sull’igiene e la sicurezza degli impianti

Pubblicazioni inerenti l’attività di ricerca (2000-2002)

1. Impianti per la selezione post-raccolta del pomodoro da mensa, Congresso AIIA, Vieste (FG), 11/14 settembre 2001, (Giametta F., Morabito S., Zimbalatti G.).

2. Evalutation of a non-destructive impact sensor on-line for determination of firmness of peach and apples, Congresso EurAgEng, 30 giugno – 4 luglio 2002 (Moreda G., Morabito S., Ruiz-Altisent M.)

3. Fruit size determination by a new optical sensor, Congresso EurAgEng, 30 giugno – 4 luglio 2002 (Ortiz- Cañavate J., Moreda G., Homer I., Morabito S., Ruiz-Altisent M.)

Studio e sperimentazione di moderni cantieri di utilizzazione e meccanizzazione forestale. Ergonomia e sicurezza nei cantieri di lavoro agro-forestali.

Caratteri salienti della linea di attività e di ricerca

La linea di attività e di ricerca prevede:

· lo studio delle macchine e dei relativi equipaggiamenti nella varie fasi di utilizzazioni forestali

· analisi e rilievo dei tempi di lavoro

· rispetto delle norme sulla sicurezza nei cantieri agro-forestali.

Pubblicazioni inerenti l’attività di ricerca

1. Una Macchina per la produzione di cippato a scopi energetici. L’Informatore Agrario n.34 – 7/13 settembre 2001, supplemento n.1, (Mafrici M. , Zimballati G.)

2. Prospettive di meccanizzazione delle utilizzazioni forestali in Calabria. Atti del Convegno su “Il ruolo della meccanizzazione per il rilancio della selvicoltura in Calabria”. Reggio Calabria, 24 aprile 2002 (Giametta G., Zimbalatti G.)

3. Report on the Italian situation regarding small-scale forestry. Proceeding of Small forest Meeting. Ossiach, Austria, 7-10 settembre 2000, 89-95. (Zimbalatti G., Cavalli R., Pettenella D., Spinelli R.)

4. Assessment of the noise level in honey estractor units. Proceedings of congress “Trend in agricultural engineering”, Prague, pp.: 319-324, 1999 (Zimbalatti G., Zema D.A.).

5. Research into environmental noise in continuous cycle oil mills. Proceedings XXVII CIOSTA-CIGR Congress, Horsens, Denmark, pp.: 244-249, 1999 (Zimbalatti G., Zema D. A.).

6. Rumorosità ed interventi di bonifica in un moderno impianto per la trasformazione dei frutti di bergamotto, Rivista di Ingegneria Agraria, volume 1, pp.:52-61, 1999 (Zimbalatti G., Zema D. A.).

7. Indagine sull’inquinamento acustico in segherie calabresi, Atti del Convegno AIIA (Associazione Italiana di Ingegneria Agraria). Alghero (SS), 11-15 settembre 2002, (Giametta F., Zimbalatti G., Cocchiara C.).

8. Inquinamento acustico nella lavorazione del legno, in corso di stampa su Sherwood (Zimbalatti G., Cocchiara C.).

Organizzazione di Convegni o Seminari in sede

Il ruolo della Meccanizzazione per il rilancio della selvicoltura in Calabria – Convegno – Reggio Calabria, 24 aprile 2002 – Facoltà Agraria, Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria.

Meccanizzazione delle operazioni di raccolta e potatura delle colture arboree

Caratteri salienti della linea di attività e di ricerca

La linea di attività e di ricerca punta allo studio delle suddette operazioni colturali al fine valutare le tecniche possibili di meccanizzazione e di ottimizzarle rendendole meno costose. Raccolta e potatura infatti a tutt’oggi sono le voci di costo più alte nella produzione frutticola. È previsto:

· lo studio delle macchine e dei relativi equipaggiamenti nella varie fasi di raccolta e di potatura

· analisi e rilievo dei tempi di lavoro

· rispetto delle norme sulla sicurezza nei cantieri.

Pubblicazioni inerenti l’attività di ricerca (2000-2002)

1. Potatura e raccolta meccanica degli agrumi Atti del Convegno organizzato della 44a Fiera Agrumaria ed Agro-alimentare. Reggio Calabria 21-22 marzo 2000 (Giametta G., Zimbalatti G.)

2. La meccanizzazione della raccolta e della potatura in olivicoltura, Atti del Convegno: “L’Olivicoltura di qualità alle soglie del nuovo millennio” Lamezia Terme (CZ), 28 –29 marzo 2000 (Giametta G.)

3. Innovazioni nella meccanizzazione della raccolta e dell’intercettazione delle olive, Olivo e Olio settembre 2001 (Giametta G.)

4. Prospettive per la meccanizzazione della raccolta delle olive, Atti del WORKSHOP su “L’innovazione tecnologica nel settore olivicolo-oleario” – Settingiano (CZ), 20 febbraio 2001 (Giametta G., Zimbalatti G.)

5. Innovazione nella meccanizzazione della raccolta delle olive, Olivo e Olio, n. 10, ottobre 2001, 35-38

6. Selection and calibration of eating olives. Technical and economic aspects. In corso di stampa su Proceedings of “4th International symposium on olive growing”. Valenzano, 25-30 settembre 2000 (Zimbalatti G. Giametta F.)

7. Le tecniche di raccolta e post-raccolta delle olive da mensa e le innovazioni in atto,. Da “La produzione delle olive da mensa nel Basso Tirreno Reggino” a cura di B. Mincione. Laruffa Editore, Reggio Calabria, ottobre, 2001, 139-162. (Zimbalatti G.).

8. La raccolta meccanica del Bergamotto. L’Informatore Agrario n.22, 2002, 80-10, Supplemento Meridione (Abenavoli L., Giametta F., Zimbalatti G.)

Sperimentazione e ottimizzazione delle tecniche di meccanizzazione per la gestione dei reflui agro-industriali

Caratteri salienti della linea di attività e di ricerca

La linea di attività e di ricerca prevede lo studio di equipaggiamenti e caratteristiche delle macchine utilizzabili nella movimentazione dei residui dell’industria agro-alimentare e, si propone di individuare le opportune modifiche da apportare alle macchine, per l’ottimizzazione di tali operazioni in vista di una utilizzazione agricola dei sottoprodotti in ampia scala.

Pubblicazioni inerenti l’attività di ricerca (2000-2002)

1. Indagine sulla movimentazione meccanizzata del pastazzo di agrumi. Atti del Convegno di Studi su “Valorizzazione agricola delle acque reflue e dei sottoprodotti dell’industria agrumaria”, Caltagirone (CT), 26-27 aprile 2001. (G. Zimbalatti).

2. Caratteristiche dei residui solidi dell’industria olearia e loro utilizzazioni. In “Utilizzazione agronomica delle acque reflue olearie” a cura di G. Gulisano e S. M. Zimbone, Laruffa Editore, Reggio Calabria, marzo 2002. (Zimbalatti G.).

Organizzazione di Convegni o Seminari in sede

Valorizzazione a fini agricoli delle acque reflue e dei sottoprodotti dell’industria olearia – Workshop – Reggio Calabria, 4 Luglio 2001 – Lubrichi (RC) 5 Luglio 2001.

Sistemi e metodi per la valorizzazione a fini agricoli dei residui delle industrie agro-alimentari nel Meridione d’Italia – Programma Operativo Multiregionale Misura 2 – Convegno divulgativo, Facoltà Agraria, Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria – 16 novembre 2001.

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Obiettivi dell’U.O.

In Calabria esistono numerose industrie di trasformazione e condizionamento dei prodotti derivanti dal settore primario.

La meccanizzazione dei processi attuati nelle industrie agro-alimentari consente di contenere i costi di produzione dei derivati e di aumentare la qualità e l’igienicità dei prodotti.

Per gli impianti dell’agro-industria, come più in generale per tutti gli insediamenti a carattere industriale, accanto ai miglioramenti di carattere qualitativo e soprattutto quantitativo introdotti nei processi produttivi, sono stati da più parti evidenziati problemi di igiene e di sicurezza nei luoghi di lavoro, con le onerose implicazioni di carattere socio-economiche che ne derivano. Il manifestarsi di patologie professionali, spesso invalidanti, e di rischi connessi all’esposizione ai fattori inquinanti ed alla permanenza in prossimità delle macchine, ha imposto la formulazione in sede legislativa sia comunitaria sia nazionale, di principi di ergonomia e sicurezza degli impianti industriali per garantire la salvaguardia della salute degli operatori.

L’inquinamento acustico, in particolare, è risultato uno dei fattori di rischio più dannosi per l’incolumità dei soggetti esposti, potendo determinare l’insorgenza di gravi otopatie e di altre alterazioni funzionali dell’organismo umano.

Il gruppo di ricerca ha lavorato negli ultimi anni concentrandosi su alcune delle problematiche delineate, riguardo ad aspetti metodologici e con applicazioni a specifici settori produttivi tipici dell’area mediterranea. Il lavoro e gli studi condotti sono documentati da numerose pubblicazioni.

Il programma di ricerca, con riferimento ai requisiti tecnici posti dalle norme vigenti, intende pervenire alla definizione di soluzioni tecniche appropriate per l’ottenimento di idonee condizioni di sicurezza negli stabilimenti per la lavorazione dei prodotti agricoli e forestali. In particolare si intende evidenziare situazioni di rischio collegate all’inquinamento acustico. A tal fine, preliminarmente, per i tipi di industrie di maggiore rilevanza del comparto e attraverso indagini condotte su un campione significativo di stabilimenti esistenti, si ritiene utile effettuare un’indagine per:

caratterizzare qualitativamente e quantitativamente i livelli di rumorosità nelle industrie dedite alla trasformazione dei prodotti del settore primario;

confrontare i risultati ottenuti con i limiti prescritti dalla normativa vigente [D. Lgs. 626/94; D. Lgs. 277/91] per evidenziare le situazioni di rischio;

individuare, nei casi critici, interventi di bonifica ambientale e di difesa attiva e passiva idonei al contenimento dei rischi per la salute degli operatori.

fornire indicazioni e direttive di carattere medico-sanitario.

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Attività svolta nell’ambito del progetto SicurA

Nel corso del programma di ricerca che ha per scopo la valutazione della salubrità degli ambienti di lavoro, l’U.O. di Reggio Calabria ha svolto una serie di indagini che hanno coinvolto diversi settori produttivi: dal settore agro-alimentare a quello dell’industria del legno.

Le indagini svolte hanno consentito la stesura di diversi lavori:

1. Rumorosità ed interventi di bonifica in un moderno impianto per la trasformazione dei frutti di bergamotto.

2. Indagine sulla rumorosità ambientale in oleifici a ciclo continuo.

3. Valutazione del rumore prodotto negli impianti per l’estrazione del miele.

4. L’inquinamento acustico nella lavorazione del legno.

Di seguito si riporta una sintesi della suddetta attività.

Nell’ambito dell’attività (1), poiché negli impianti di trasformazione dei frutti di bergamotto, come più in generale per tutti gli insediamenti a carattere industriale, sono stati da più parti evidenziati problemi di igiene e di sicurezza nei luoghi di lavoro, con le onerose implicazioni di carattere socio-economico che ne sono derivate. L’analisi della rumorosità che caratterizza l’impianto di lavorazione esaminato ha mostrato che il clima acustico dell’impianto non era rispondente ai più moderni criteri di ergonomia e sicurezza, essendo i livelli sonori registrati ben superiori ai valori consigliati dalla normativa per un comfort acustico consono alle esigenze degli operatori. L’intervento di bonifica realizzato sembra aver fornito risultati positivi, essendosi rilevati in quasi tutto l’opificio riduzioni apprezzabili. Gli effetti più benefici sono riscontrabili nella diminuzione dell’entità del livello sonoro equivalente continuo, in particolare nella sala per l’estrazione del succo e nella zona di pesatura; anche per i livelli di esposizione personale giornaliera dei singoli operatori i miglioramenti sono da considerarsi soddisfacenti, essendosi registrati valori mediamente inferiori a quelli rilevati nella situazione precedente alla realizzazione delle misure previste in fase di bonifica. Tali benefici potranno essere ulteriormente incrementati con un intervento sui separatori mediante la loro sostituzione con modelli che, a parità di prestazioni, garantiscono un migliore impatto acustico.

Con analoghe motivazioni è stato condotto lo studio (2), che si è prefissato l’obiettivo di quantificare i livelli sonori emessi dalle macchine utilizzate per l’estrazione dell’olio di oliva e, sulla scorta dei dati rilevati, di valutare l’entità dei rischi connessi con l’espletamento dell’attività lavorativa degli operatori. Lo studio effettuato ha dimostrato come la situazione acustica rilevata negli oleifici sia preoccupante. I livelli sonori, in termini sia di Leq, sia di LEP,d, risultano molto elevati, essendosi superati in quasi tutti i punti di rilevazione i valori-limite previsti dalla normativa nazionale vigente (85¸ 90 dB(A)). La permanenza continuativa degli operatori impegnati nei processi di produzione aziendale in prossimità delle macchine operatrici può dare origine a gravi danni a carico dell’apparato uditivo, essendosi individuati in quasi tutti gli oleifici LEP,d prossimi e talvolta superiori a 90 dB(A). Nelle aziende esaminate, inoltre, scarsa si è rivelata l’attenzione, da parte sia dell’imprenditore, sia soprattutto dei lavoratori, al problema dell’inquinamento da rumore. In nessuno degli oleifici gli operatori facevano ricorso alle minime precauzioni (nemmeno dispositivi di protezione individuale) per il contenimento del rischio acustico.

Analoga metodologia è stata applicata nell’ambito dell’attività (3); l’indagine strumentale è stata condotta in tre aziende apistiche di dimensioni, capacità produttive e metodi di gestione e conduzione differenti; questa ha evidenziato come, almeno sotto il profilo acustico, le condizioni operative all’interno delle aziende di estrazione del miele siano conformi alle più restrittive prescrizioni in materia di ergonomia e sicurezza nei luoghi di lavoro. Nonostante la limitata intensità del clima acustico che si instaura negli impianti campione, altri margini per il miglioramento dei livelli sonori aziendali potrebbero ugualmente attuarsi nelle aziende A e B dislocando le attrezzature impiegate per l’estrazione del prodotto in locali più ampi, lontano da altre fonti di rumore e soprattutto da ostacoli alla propagazione delle onde sonore: in tal modo è possibile ridurre notevolmente il fastidioso fenomeno della riverberazione, citato in precedenza, e garantire un ulteriore beneficio per la salute degli addetti.

Per quanto riguarda infine l’attività (4), obiettivo del presente lavoro, che si inquadra nell’ambito di una più ampia ricerca incentrata sul problema del rumore nella lavorazione del legno, è quello di individuare i livelli di rumorosità cui sono esposti gli operatori impegnati nei processi di lavorazione e valutare anche la sensibilità dei lavoratori riguardo a tale problematica. Questo primo contributo è relativo ad un’indagine condotta presso una segheria nella quale si effettuava la produzione di legnami per carpenteria ed imballaggi, arredi per giardini, prefabbricati, travi per capriate e semilavorati in genere. Lo studio condotto ha consentito di mettere in evidenza le cattive condizioni di lavoro degli operatori che nell’azienda in oggetto operano nell’ambito della lavorazione del legno. In particolare il clima acustico dell’impianto non è rispondente ai più moderni requisiti di ergonomia e sicurezza, essendo i valori registrati superiori ai valori consigliati dalla normativa per un comfort acustico consono alle esigenze dei lavoratori. Manca la segnaletica per indicare e delimitare le zone ad alto rischio, quelle cioè con Leq maggiore di 90 dB(A), e solo quattro operatori su tredici sporadicamente usavano i dispositivi di protezione individuale.

I risultati evidenziati con la presente ricerca impongono di sottolineare l’esigenza di dare una maggiore importanza al problema dell’inquinamento acustico nella lavorazione del legno in quanto si ritiene l’azienda presa in esame rappresentativa di un ampio settore produttivo.

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Componenti dell’U.O.

Personale docente e ricercatore dell’Area Meccanizzazione

n. Cognome e Nome Qualifica SSD

1.       ABENAVOLI Lorenzo                      R.U.         AGR/09

2.      GIAMETTA Ferruccio                       R.U.         AGR/09

3.      GIAMETTA Gennaro                        P.O.         AGR/09

4.      ZIMBALATTI Giuseppe                    P.A.         AGR/09

Dottorandi di Ricerca

1.     MAFRICI Michele                                            AGR/09

2. MORABITO Stefano AGR/09

Assegnisti di Ricerca

1. BOMBINO Giuseppe AGR/08

2. BONFA’ Domenico

Descrizione

L’U.O. in oggetto afferisce all’Area di Ingegneria Agraria del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-forestali ed Ambientali (DiSTAfA) della Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi “Mediterranea” di Reggio Calabria.

Direttore del Dipartimento è la Prof.ssa Maria Concetta Sinatra; segretario amm.vo è la Sig.ra Giovanna Chiofaro. La sede di riferimento è in p.zza San Francesco da Sales, 4 – 89061 Gallina di Reggio Calabria.

L’Area di Ingegneria Agraria è suddivisa in tre sezioni:

Costruzioni responsabile: Prof. Carmelo Riccardo Fichera

Idraulica responsabile: Prof. Vincenzo Tamburino

Meccanizzazione responsabile: Prof. Gennaro Giametta

L’area tematica della Ingegneria Agraria e dell’Ambiente riguarda ricerche e applicazioni ingegneristiche nei settori dell’agricoltura, della protezione dell’ambiente, della valorizzazione delle risorse naturali e antropiche con riferimento ai fattori e agli assetti che caratterizzano il territorio agro-forestale.

Le molteplici linee di ricerca sviluppate, sia di tipo teorico che applicativo, intendono realizzare e sostenere l’innovazione tecnologica dei processi produttivi agro-forestali e di lavorazione e trasformazione dei prodotti, nell’ambito di una concezione integrata e multifunzionale dello spazio rurale; particolare rilievo hanno assunto, negli ultimi anni, tematiche riguardanti funzioni complementari alla produzione primaria quali la salvaguardia dell’ambiente, la valorizzazione degli elementi di tipicità e la tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori.

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Linee di ricerca della U.O.

L’U.O. è composta, sostanzialmente, dal personale docente e ricercatore della sezione “Meccanica” dell’Area di Ingegneria del Dipartimento STAfA.

Di eseguito si riportano alcune delle linee di ricerca attivate dall’ U.O..

Ottimizzazione della distribuzione dei fitofarmaci in vigneto, taratura delle macchine

Caratteri salienti della linea di attività e di ricerca

La linea di attività e di ricerca prevede lo studio dei profili di distribuzione dei fitofarmaci sulle coltura avvalendosi di pareti captanti verticali a vassoi inclinati.

Lo scopo è l’ottenimento di una corretta taratura delle macchine aziendali che vengono utilizzate per la distribuzione dei fitofarmaci allo scopo di evitare i problemi di inquinamento ambientale, di contenere i costi (relativi al prodotto disperso fuori target) ed infine (non certo di minore importanza) di salvaguardare la salute degli operatori e dei consumatori.

Pubblicazioni inerenti l’attività di ricerca (2000-2002)

1. Indagine sulle macchine per i trattamenti antiparassitari in agrumicoltura. Atti del Convegno AIIA (Associazione Italiana di Ingegneria Agraria). Vieste (FG), 11-14 settembre 2002, (atti in corso di stampa). (Abenavoli L., Giametta F., Caracciolo G.)

2. Prove di taratura di atomizzatori convenzionali. Atti del Convegno AIIA (Associazione Italiana di Ingegneria Agraria). Vieste (FG), 11-14 settembre 2002, (atti in corso di stampa). (Abenavoli L., Giametta G., Caracciolo G.)

3. Optimization of Plant Protection Treatment in a Vineyard. Atti del Convegno Internazionale ASAE Annual Internazional Meeting – C.I.G.R. XVth World Congress Sponsored by A.S.A.E. and C.I.G.R. – Hyatt Regency Chicago – Chicago Illinois, USA July 28/31 2002. (Giametta G., Giametta F., Caracciolo G.)

Tecnologie di post-raccolta dei prodotti ortofrutticoli

Caratteri salienti della linea di attività e di ricerca

La linea di attività e di ricerca prevede approfondimenti sulle problematiche relative all’utilizzazione delle macchine nella fase successiva alla raccolta delle produzioni con:

· prove sperimentali presso aziende che si occupano di post-raccolta

· valutazioni dell’efficienza qualitativa e quantitativa dei moderni sistemi di selezione

· elaborazione di protocolli sperimentali per il dimensionamento degli impianti in relazione alle diverse esigenze dell’utenza

· verifica sull’igiene e la sicurezza degli impianti

Pubblicazioni inerenti l’attività di ricerca (2000-2002)

1. Impianti per la selezione post-raccolta del pomodoro da mensa, Congresso AIIA, Vieste (FG), 11/14 settembre 2001, (Giametta F., Morabito S., Zimbalatti G.).

2. Evalutation of a non-destructive impact sensor on-line for determination of firmness of peach and apples, Congresso EurAgEng, 30 giugno – 4 luglio 2002 (Moreda G., Morabito S., Ruiz-Altisent M.)

3. Fruit size determination by a new optical sensor, Congresso EurAgEng, 30 giugno – 4 luglio 2002 (Ortiz- Cañavate J., Moreda G., Homer I., Morabito S., Ruiz-Altisent M.)

Studio e sperimentazione di moderni cantieri di utilizzazione e meccanizzazione forestale. Ergonomia e sicurezza nei cantieri di lavoro agro-forestali.

Caratteri salienti della linea di attività e di ricerca

La linea di attività e di ricerca prevede:

· lo studio delle macchine e dei relativi equipaggiamenti nella varie fasi di utilizzazioni forestali

· analisi e rilievo dei tempi di lavoro

· rispetto delle norme sulla sicurezza nei cantieri agro-forestali.

Pubblicazioni inerenti l’attività di ricerca

1. Una Macchina per la produzione di cippato a scopi energetici. L’Informatore Agrario n.34 – 7/13 settembre 2001, supplemento n.1, (Mafrici M. , Zimballati G.)

2. Prospettive di meccanizzazione delle utilizzazioni forestali in Calabria. Atti del Convegno su “Il ruolo della meccanizzazione per il rilancio della selvicoltura in Calabria”. Reggio Calabria, 24 aprile 2002 (Giametta G., Zimbalatti G.)

3. Report on the Italian situation regarding small-scale forestry. Proceeding of Small forest Meeting. Ossiach, Austria, 7-10 settembre 2000, 89-95. (Zimbalatti G., Cavalli R., Pettenella D., Spinelli R.)

4. Assessment of the noise level in honey estractor units. Proceedings of congress “Trend in agricultural engineering”, Prague, pp.: 319-324, 1999 (Zimbalatti G., Zema D.A.).

5. Research into environmental noise in continuous cycle oil mills. Proceedings XXVII CIOSTA-CIGR Congress, Horsens, Denmark, pp.: 244-249, 1999 (Zimbalatti G., Zema D. A.).

6. Rumorosità ed interventi di bonifica in un moderno impianto per la trasformazione dei frutti di bergamotto, Rivista di Ingegneria Agraria, volume 1, pp.:52-61, 1999 (Zimbalatti G., Zema D. A.).

7. Indagine sull’inquinamento acustico in segherie calabresi, Atti del Convegno AIIA (Associazione Italiana di Ingegneria Agraria). Alghero (SS), 11-15 settembre 2002, (Giametta F., Zimbalatti G., Cocchiara C.).

8. Inquinamento acustico nella lavorazione del legno, in corso di stampa su Sherwood (Zimbalatti G., Cocchiara C.).

Organizzazione di Convegni o Seminari in sede

– Il ruolo della Meccanizzazione per il rilancio della selvicoltura in Calabria – Convegno – Reggio Calabria, 24 aprile 2002 – Facoltà Agraria, Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria.

Meccanizzazione delle operazioni di raccolta e potatura delle colture arboree

Caratteri salienti della linea di attività e di ricerca

La linea di attività e di ricerca punta allo studio delle suddette operazioni colturali al fine valutare le tecniche possibili di meccanizzazione e di ottimizzarle rendendole meno costose. Raccolta e potatura infatti a tutt’oggi sono le voci di costo più alte nella produzione frutticola. È previsto:

· lo studio delle macchine e dei relativi equipaggiamenti nella varie fasi di raccolta e di potatura

· analisi e rilievo dei tempi di lavoro

· rispetto delle norme sulla sicurezza nei cantieri.

Pubblicazioni inerenti l’attività di ricerca (2000-2002)

1. Potatura e raccolta meccanica degli agrumi Atti del Convegno organizzato della 44a Fiera Agrumaria ed Agro-alimentare. Reggio Calabria 21-22 marzo 2000 (Giametta G., Zimbalatti G.)

2. La meccanizzazione della raccolta e della potatura in olivicoltura, Atti del Convegno: “L’Olivicoltura di qualità alle soglie del nuovo millennio” Lamezia Terme (CZ), 28 –29 marzo 2000 (Giametta G.)

3. Innovazioni nella meccanizzazione della raccolta e dell’intercettazione delle olive, Olivo e Olio settembre 2001 (Giametta G.)

4. Prospettive per la meccanizzazione della raccolta delle olive, Atti del WORKSHOP su “L’innovazione tecnologica nel settore olivicolo-oleario” – Settingiano (CZ), 20 febbraio 2001 (Giametta G., Zimbalatti G.)

5. Innovazione nella meccanizzazione della raccolta delle olive, Olivo e Olio, n. 10, ottobre 2001, 35-38

6. Selection and calibration of eating olives. Technical and economic aspects. In corso di stampa su Proceedings of “4th International symposium on olive growing”. Valenzano, 25-30 settembre 2000 (Zimbalatti G. Giametta F.)

7. Le tecniche di raccolta e post-raccolta delle olive da mensa e le innovazioni in atto,. Da “La produzione delle olive da mensa nel Basso Tirreno Reggino” a cura di B. Mincione. Laruffa Editore, Reggio Calabria, ottobre, 2001, 139-162. (Zimbalatti G.).

8. La raccolta meccanica del Bergamotto. L’Informatore Agrario n.22, 2002, 80-10, Supplemento Meridione (Abenavoli L., Giametta F., Zimbalatti G.)

Sperimentazione e ottimizzazione delle tecniche di meccanizzazione per la gestione dei reflui agro-industriali

Caratteri salienti della linea di attività e di ricerca

La linea di attività e di ricerca prevede lo studio di equipaggiamenti e caratteristiche delle macchine utilizzabili nella movimentazione dei residui dell’industria agro-alimentare e, si propone di individuare le opportune modifiche da apportare alle macchine, per l’ottimizzazione di tali operazioni in vista di una utilizzazione agricola dei sottoprodotti in ampia scala.

Pubblicazioni inerenti l’attività di ricerca (2000-2002)

1. Indagine sulla movimentazione meccanizzata del pastazzo di agrumi. Atti del Convegno di Studi su “Valorizzazione agricola delle acque reflue e dei sottoprodotti dell’industria agrumaria”, Caltagirone (CT), 26-27 aprile 2001. (G. Zimbalatti).

2. Caratteristiche dei residui solidi dell’industria olearia e loro utilizzazioni. In “Utilizzazione agronomica delle acque reflue olearie” a cura di G. Gulisano e S. M. Zimbone, Laruffa Editore, Reggio Calabria, marzo 2002. (Zimbalatti G.).

Organizzazione di Convegni o Seminari in sede

– Valorizzazione a fini agricoli delle acque reflue e dei sottoprodotti dell’industria olearia – Workshop – Reggio Calabria, 4 Luglio 2001 – Lubrichi (RC) 5 Luglio 2001.

– Sistemi e metodi per la valorizzazione a fini agricoli dei residui delle industrie agro-alimentari nel Meridione d’Italia – Programma Operativo Multiregionale Misura 2 – Convegno divulgativo, Facoltà Agraria, Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria – 16 novembre 2001.

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Obiettivi dell’U.O.

In Calabria esistono numerose industrie di trasformazione e condizionamento dei prodotti derivanti dal settore primario.

La meccanizzazione dei processi attuati nelle industrie agro-alimentari consente di contenere i costi di produzione dei derivati e di aumentare la qualità e l’igienicità dei prodotti.

Per gli impianti dell’agro-industria, come più in generale per tutti gli insediamenti a carattere industriale, accanto ai miglioramenti di carattere qualitativo e soprattutto quantitativo introdotti nei processi produttivi, sono stati da più parti evidenziati problemi di igiene e di sicurezza nei luoghi di lavoro, con le onerose implicazioni di carattere socio-economiche che ne derivano. Il manifestarsi di patologie professionali, spesso invalidanti, e di rischi connessi all’esposizione ai fattori inquinanti ed alla permanenza in prossimità delle macchine, ha imposto la formulazione in sede legislativa sia comunitaria sia nazionale, di principi di ergonomia e sicurezza degli impianti industriali per garantire la salvaguardia della salute degli operatori.

L’inquinamento acustico, in particolare, è risultato uno dei fattori di rischio più dannosi per l’incolumità dei soggetti esposti, potendo determinare l’insorgenza di gravi otopatie e di altre alterazioni funzionali dell’organismo umano.

Il gruppo di ricerca ha lavorato negli ultimi anni concentrandosi su alcune delle problematiche delineate, riguardo ad aspetti metodologici e con applicazioni a specifici settori produttivi tipici dell’area mediterranea. Il lavoro e gli studi condotti sono documentati da numerose pubblicazioni.

Il programma di ricerca, con riferimento ai requisiti tecnici posti dalle norme vigenti, intende pervenire alla definizione di soluzioni tecniche appropriate per l’ottenimento di idonee condizioni di sicurezza negli stabilimenti per la lavorazione dei prodotti agricoli e forestali. In particolare si intende evidenziare situazioni di rischio collegate all’inquinamento acustico. A tal fine, preliminarmente, per i tipi di industrie di maggiore rilevanza del comparto e attraverso indagini condotte su un campione significativo di stabilimenti esistenti, si ritiene utile effettuare un’indagine per:

– caratterizzare qualitativamente e quantitativamente i livelli di rumorosità nelle industrie dedite alla trasformazione dei prodotti del settore primario;

– confrontare i risultati ottenuti con i limiti prescritti dalla normativa vigente [D. Lgs. 626/94; D. Lgs. 277/91] per evidenziare le situazioni di rischio;

– individuare, nei casi critici, interventi di bonifica ambientale e di difesa attiva e passiva idonei al contenimento dei rischi per la salute degli operatori.

– fornire indicazioni e direttive di carattere medico-sanitario.

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Attività svolta nell’ambito del progetto SicurA

Nel corso del programma di ricerca che ha per scopo la valutazione della salubrità degli ambienti di lavoro, l’U.O. di Reggio Calabria ha svolto una serie di indagini che hanno coinvolto diversi settori produttivi: dal settore agro-alimentare a quello dell’industria del legno.

Le indagini svolte hanno consentito la stesura di diversi lavori:

1. Rumorosità ed interventi di bonifica in un moderno impianto per la trasformazione dei frutti di bergamotto.

2. Indagine sulla rumorosità ambientale in oleifici a ciclo continuo.

3. Valutazione del rumore prodotto negli impianti per l’estrazione del miele.

4. L’inquinamento acustico nella lavorazione del legno.

Di seguito si riporta una sintesi della suddetta attività.

Nell’ambito dell’attività (1), poiché negli impianti di trasformazione dei frutti di bergamotto, come più in generale per tutti gli insediamenti a carattere industriale, sono stati da più parti evidenziati problemi di igiene e di sicurezza nei luoghi di lavoro, con le onerose implicazioni di carattere socio-economico che ne sono derivate. L’analisi della rumorosità che caratterizza l’impianto di lavorazione esaminato ha mostrato che il clima acustico dell’impianto non era rispondente ai più moderni criteri di ergonomia e sicurezza, essendo i livelli sonori registrati ben superiori ai valori consigliati dalla normativa per un comfort acustico consono alle esigenze degli operatori. L’intervento di bonifica realizzato sembra aver fornito risultati positivi, essendosi rilevati in quasi tutto l’opificio riduzioni apprezzabili. Gli effetti più benefici sono riscontrabili nella diminuzione dell’entità del livello sonoro equivalente continuo, in particolare nella sala per l’estrazione del succo e nella zona di pesatura; anche per i livelli di esposizione personale giornaliera dei singoli operatori i miglioramenti sono da considerarsi soddisfacenti, essendosi registrati valori mediamente inferiori a quelli rilevati nella situazione precedente alla realizzazione delle misure previste in fase di bonifica. Tali benefici potranno essere ulteriormente incrementati con un intervento sui separatori mediante la loro sostituzione con modelli che, a parità di prestazioni, garantiscono un migliore impatto acustico.

Con analoghe motivazioni è stato condotto lo studio (2), che si è prefissato l’obiettivo di quantificare i livelli sonori emessi dalle macchine utilizzate per l’estrazione dell’olio di oliva e, sulla scorta dei dati rilevati, di valutare l’entità dei rischi connessi con l’espletamento dell’attività lavorativa degli operatori. Lo studio effettuato ha dimostrato come la situazione acustica rilevata negli oleifici sia preoccupante. I livelli sonori, in termini sia di Leq, sia di LEP,d, risultano molto elevati, essendosi superati in quasi tutti i punti di rilevazione i valori-limite previsti dalla normativa nazionale vigente (85¸ 90 dB(A)). La permanenza continuativa degli operatori impegnati nei processi di produzione aziendale in prossimità delle macchine operatrici può dare origine a gravi danni a carico dell’apparato uditivo, essendosi individuati in quasi tutti gli oleifici LEP,d prossimi e talvolta superiori a 90 dB(A). Nelle aziende esaminate, inoltre, scarsa si è rivelata l’attenzione, da parte sia dell’imprenditore, sia soprattutto dei lavoratori, al problema dell’inquinamento da rumore. In nessuno degli oleifici gli operatori facevano ricorso alle minime precauzioni (nemmeno dispositivi di protezione individuale) per il contenimento del rischio acustico.

Analoga metodologia è stata applicata nell’ambito dell’attività (3); l’indagine strumentale è stata condotta in tre aziende apistiche di dimensioni, capacità produttive e metodi di gestione e conduzione differenti; questa ha evidenziato come, almeno sotto il profilo acustico, le condizioni operative all’interno delle aziende di estrazione del miele siano conformi alle più restrittive prescrizioni in materia di ergonomia e sicurezza nei luoghi di lavoro. Nonostante la limitata intensità del clima acustico che si instaura negli impianti campione, altri margini per il miglioramento dei livelli sonori aziendali potrebbero ugualmente attuarsi nelle aziende A e B dislocando le attrezzature impiegate per l’estrazione del prodotto in locali più ampi, lontano da altre fonti di rumore e soprattutto da ostacoli alla propagazione delle onde sonore: in tal modo è possibile ridurre notevolmente il fastidioso fenomeno della riverberazione, citato in precedenza, e garantire un ulteriore beneficio per la salute degli addetti.

Per quanto riguarda infine l’attività (4), obiettivo del presente lavoro, che si inquadra nell’ambito di una più ampia ricerca incentrata sul problema del rumore nella lavorazione del legno, è quello di individuare i livelli di rumorosità cui sono esposti gli operatori impegnati nei processi di lavorazione e valutare anche la sensibilità dei lavoratori riguardo a tale problematica. Questo primo contributo è relativo ad un’indagine condotta presso una segheria nella quale si effettuava la produzione di legnami per carpenteria ed imballaggi, arredi per giardini, prefabbricati, travi per capriate e semilavorati in genere. Lo studio condotto ha consentito di mettere in evidenza le cattive condizioni di lavoro degli operatori che nell’azienda in oggetto operano nell’ambito della lavorazione del legno. In particolare il clima acustico dell’impianto non è rispondente ai più moderni requisiti di ergonomia e sicurezza, essendo i valori registrati superiori ai valori consigliati dalla normativa per un comfort acustico consono alle esigenze dei lavoratori. Manca la segnaletica per indicare e delimitare le zone ad alto rischio, quelle cioè con Leq maggiore di 90 dB(A), e solo quattro operatori su tredici sporadicamente usavano i dispositivi di protezione individuale.

I risultati evidenziati con la presente ricerca impongono di sottolineare l’esigenza di dare una maggiore importanza al problema dell’inquinamento acustico nella lavorazione del legno in quanto si ritiene l’azienda presa in esame rappresentativa di un ampio settore produttivo.

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Componenti dell’U.O.

Personale docente e ricercatore dell’Area Meccanizzazione

n. Cognome e Nome Qualifica SSD

1. ABENAVOLI Lorenzo R.U. AGR/09

2. GIAMETTA Ferruccio R.U. AGR/09

3. GIAMETTA Gennaro P.O. AGR/09

4. ZIMBALATTI Giuseppe P.A. AGR/09

Dottorandi di Ricerca

1. MAFRICI Michele AGR/09

2. MORABITO Stefano AGR/09

Assegnisti di Ricerca

1. BOMBINO Giuseppe AGR/08

2. BONFA’ Domenico AGR/09

AGR/09