Progetto “SicurA” – Filiera Olivicola

N.B.: Le informazioni di seguito riportate si riferiscono all’epoca di realizzazione del progetto.

Descrizione della Filiera Olivicola

In Puglia circa 360.000 ettari sono dedicati alla coltura dell’olivo, da cui si ricava una produzione media globale di poco più di 1,2 milioni di tonnellate di olive, e da queste vengono estratte tra 200.000 e 250.000 tonnellate medie annue di olio (Tabella 1).

La filiera olivicola si articola in molteplici e multiformi attività, che si differenziano non soltanto per la tipologia delle fasi lavorative, ma anche per le caratteristiche dei luoghi in cui queste generalmente si svolgono: operazioni colturali e di raccolta in pieno campo; ciclo di estrazione olearia nei frantoi, al coperto. Queste difformità di operazioni e di contesti ambientali richiedono una particolare attenzione nel momento in cui si esaminano gli aspetti inerenti alla prevenzione degli infortuni e alle malattie professionali cui vanno incontro gli operatori agricoli.

Tabella 1: Puglia: superfici e produzioni di olive da olio (media quinquennio 1994-1998). Fonte: dati ISTAT nazionali e Ispettorati Provinciali dell’Agricoltura, Regione Puglia.


La filiera olivicola nella sua globalità, comprende essenzialmente le seguenti attività:

  • operazioni relative alla coltivazione e alla raccolta (attività di campo);
  • fasi operative connesse con l’estrazione olearia;
  • stoccaggio e/o imbottigliamento dell’olio;
  • trattamento dei sottoprodotti (raccolta e trattamento acque di vegetazione, compostaggio, etc.).

Operazioni relative alla coltivazione e alla raccolta (attività di campo)

L’indagine sperimentale svolta nel territorio pugliese, è stata mirata alla valutazione dell’entità dei rischi connessi alle attività di campo e alle fasi operative tipiche dell’estrazione olearia (Figura 1).

Le attività di campo per un oliveto includono le diverse operazioni dirette al terreno (lavorazioni, concimazioni, irrigazioni) e alle piante (potatura, raccolta, trattamenti antiparassitari).

Come è noto, le lavorazioni rivolte al terreno hanno principalmente le finalità di ricreare le condizioni fisiche, chimiche e biologiche onde favorire la penetrazione dell’acqua e la circolazione dell’aria e quindi lo sviluppo dell’apparato radicale, di eliminare le erbe infestanti, di provvedere all’interramento dei concimi e del letame, nonché di mantenere stabile la struttura del terreno stesso. Queste lavorazioni e, soprattutto, le modalità con cui vengono praticate dagli operatori del comparto olivicolo non sono standardizzate, bensì si differenziano nelle diverse province pugliesi, in funzione delle differenti esperienze e competenze dei singoli addetti, nonché dei sesti di impianto, talvolta irregolari, forme di allevamento e delle varietà colturali.

In ogni caso, va altresì ricordato che l’impiego di lavoro è largamente concentrato nelle operazioni di potatura e di raccolta; pertanto ci si soffermerà in particolare sulle modalità con cui tali operazioni vengono svolte dagli operatori.

Figura 1: Rappresentazione schematica della filiera olivicola analizzata.

Potatura

La potatura è un’attività che richiede operatori specializzati sia per il tipo di intervento sia per la sicurezza degli operatori che operano in condizioni proibitive per l’eliminazione di gran parte dei rami prodotti nella stagione precedente; essa viene realizzata nei seguenti modi:

  • manualmente, con l’ausilio di forbici o seghe ad azionamento manuale;
  • in modo agevolata, facendo uso di forbici pneumatiche od elettriche o motoseghe;
  • in modo meccanizzato, mediante l’utilizzo di potatrici meccaniche.

La potatura manuale viene realizzata utilizzando forbici a comando manuale, di cui sono disponibili in commercio numerosi modelli, che si diversificano per materiale o caratteristiche costruttive (Foto 1).

La potatura agevolata viene effettuata utilizzando forbici pneumatiche o elettriche; anche in questo caso esistono in commercio differenti tipologie con proprie qualità costruttive, di materiale, nonché di sforzo ammissibile (quest’ultima caratteristica è legata alla dimensione massima del legno da tagliare).

La potatura meccanizzata viene eseguita con l’ausilio di potatrici meccaniche, cui segue una operazione di completamento mediante l’uso di forbici manuali o pneumatiche.

Foto 1: Potatura manuale con forbici

Foto 2: Potatura agevolata con forbici pneumatiche

Raccolta

L’aspetto che, probabilmente, rende più evidenti le differenze esistenti tra i diversi impianti olivicoli pugliesi è costituito dalle modalità di raccolta, che possono essere così sintetizzati:

  • raccolta tradizionale a mano;
  • raccolta senza reti;
  • raccolta con reti mobili;
  • raccolta con reti fisse.

Ciascuno di questi modi presenta tipologie di rischio differenti, caratteristici del grado di meccanizzazione seguito per le singole operazioni, e, soprattutto, delle eventuali precauzioni adottate dagli addetti.

Raccolta tradizionale a mano

La raccolta tradizionale delle olive avviene a mano (brucatura o spigolatura), con manodopera spesso dotata di scale e sacchetti individuali (Foto 3).

Un miglioramento può avvenire con l’impiego di speciali attrezzi manuali, a forma di pettini articolati a forbice, che facilitano la raccolta con un’azione di pettinatura dei singoli rami fruttiferi. In questo caso non si raccoglie più in canestri o in sacchetti individuali, ma si dispongono delle reti sul terreno sulle quali si lascia cadere il prodotto. Il concentramento del raccolto avviene poi ammucchiando le olive sulle reti e travasando in cassoni o sacchi.

Un’ulteriore tecnica di raccolta manuale è quella della battitura (bacchiatura) delle piante e con predisposizione sempre di reti al di sotto delle stesse per l’intercettazione del raccolto. Per facilitare la bacchiatura della pianta sono stati predisposti degli agevolatori meccanici a bacchette, manovrati da un operatore a piedi e comandati da un compressore a sua volta portato da un trattore agricolo ed azionato dalla presa di potenza o addirittura di un piccolo compressore a spalla.

I rischi che si presentano durante tale tipo di raccolta riguardano le cadute dall’alto, che si possono verificare laddove gli operatori utilizzano scale mal posizionate; è da ricordare in proposito che gli stessi operatori tendono ad arrampicarsi tra i rami per raggiungere le drupe più lontane. Notevole importanza assumono, quindi, i rischi connessi a posture non idonee nonché al sollevamento manuale di carichi. Nel caso di attrezzi a comando pneumatico occorre fare attenzione ad evitare ferite da taglio alle mani e/o alle dita.

Foto 3: Raccolta a mano

Raccolta senza reti

La raccolta senza reti, la cui sequenza delle operazione è riportata in Figura 2, si realizza raccogliendo da terra le drupe cadute per cascola naturale o mediante scuotimento; viene attuata generalmente nel sud barese, dove gli olivi appartengono alle cultivar: “Cima di Mola”, “Cellina di Nardò”, “Ogliarola leccese”. Queste varietà presentano drupe di piccole dimensioni a maturazione scalare e alberi di medie e grandi dimensioni e richiedono, pertanto, più interventi di raccolta con prese alle branche principali.

Il terreno sotto la chioma della pianta sul quale cadono le olive per cascola naturale o per scuotimento viene preparato mediante la formazione di piazzole con operazioni di frangizollatura, rullatura e spietramento del terreno attorno a ciascuna pianta d’olivo fino ad ottenere superfici regolari, non zollose, costipate e pianeggianti. Tali operazioni, quindi, sono generalmente meccanizzate e richiedono l’impiego di un rullo costipatore, di un frangizolle, portati da un trattore della potenza massima al motore di 30-40 kW. La manodopera per tali operazioni è costituita da un solo operaio trattorista.

Il trattamento di diserbo viene, invece, effettuato generalmente in due riprese come completamento dell’operazione di formazione piazzuole e solo nel caso in cui ve ne sia necessità. Richiede l’ausilio di una pompa a spalla con motore o di un carro botte con lance o atomizzatore trainato da un trattore della potenza massima al motore di 30-40 kW. Il fabbisogno di manodopera è di due operai. Il quantitativo di diserbante è circa 2 l/ha diluito in circa 500 litri di acqua.

Il trattamento cascolante è una operazione facoltativa adoperata soltanto in alcune zone del basso Salento sia per l’alto costo della sostanza attiva e sia talora per inefficacia dovuta alle condizioni climatiche. Tale operazione viene effettuata per favorire la cascola naturale o la raccolta meccanica per scuotimento, abbreviando, in ambedue i casi, il periodo di raccolta. Tale pratica viene adottata in special modo nella zona e nelle province a Sud di Bari. Il trattamento viene effettuato con le stesse attrezzature e macchine usate per il trattamento diserbante e, quindi, con la stessa manodopera.

L’operazione di scuotitura meccanica si realizza con l’impiego di un solo operaio trattorista e si svolge con una sola presa al tronco e con più prese alle branche principali, a seconda delle dimensioni delle piante e del tronco che possono variare dai 30 ai 50 cm di diametro sino a superare il metro.

Gli scuotitori impiegati attualmente sono di tipo semovente o di tipo portato dalla trattrice (Foto 4).

Sono stati predisposi, inoltre, vibratori meccanici, manovrati da un operatore a piedi e comandati da un piccolo motore a scoppio a spalla.

La ramazzatura a mano con formazione di cumuli consiste nel ramazzare, con l’ausilio di scope, la piazzuola preparata sotto la chioma delle piante, formando dei cumuli con le olive cadute o per cascola naturale o per scuotimento meccanico.

La ramazzatura meccanica, invece, si realizza con l’impiego di una macchina scopatrice-andanatrice, la quale opera in genere girando intorno alla pianta sulla piazzuola spostandosi dall’esterno verso l’interno, in modo da accumulare il prodotto intorno al tronco (Foto 6). Le macchine scopatici attualmente utilizzate sono del tipo semovente con motore di piccola potenza (fino a 10 kW) e derivano, come funzionamento e come struttura, direttamente dal ranghinatore. Gli organi andanatori sono costituiti da spazzole a fili di plastica abbastanza rigidi che sfiorano il terreno, in modo da permettere la rimozione e lo spostamento delle olive. L’operazione richiede in genere l’impiego del solo operaio addetto alla conduzione della macchina.

La formazione di cumuli è una operazione manuale che è indispensabile dopo la ramazzatura, in quanto, per poter versare il prodotto nei contenitori, occorre formare dei cumuli con le olive poste in andana circolare intorno al tronco dell’albero. L’operazione richiede, ovviamente, l’uso di scope (Foto 7).

L’incassettamento dai cumuli si effettua sempre dopo la ramazzatura manuale o meccanica con formazione di cumuli e consiste nel versare manualmente il prodotto dai cumuli in cassette o altri tipi di contenitore (Foto 8).

La raccolta meccanica da terra con incassettamento richiede l’impiego di una macchina scoparaccoglitrice, che opera sulla piazzuola raccogliendo direttamente le olive (Foto 9); le macchine attualmente impiegate sono di dimensioni ridotte con motore di piccola potenza (0,5÷3 kW) e operano spazzando tutta la piazzuola, girando generalmente intorno alla pianta, come la scopatrice, dall’esterno verso l’interno, guidate da un operaio che procede a piedi.

Figura 2: Rappresentazione schematica delle operazioni relative alla “raccolta senza reti”

Foto 4: Scuotitore portato

Foto 5: Ramazzatura a mano

Foto 6: Ramazzatura meccanica

Foto 7: Formazione di cumuli

Foto 8: Operazioni di incassettamento

Foto 9: Macchina scoparaccoglitrice in azione

La scoparaccoglitrice può essere dotata di trazione sulle ruote, quando è troppo pesante per essere spinta, e può essere dotata di un cernitore per la pulizia delle olive; essa è costituita in genere da un rotore al quale sono applicati elementi flessibili oppure scope vere e proprie, che ruota in modo tale da spingere le olive in avanti (cioè nel senso di avanzamento della macchina) indirizzandole verso un contenitore. La macchina è in grado di effettuare una prima pulizia del prodotto, la quale, però, non è necessaria ad evitare la successiva operazione di cernitura. La manodopera richiesta per l’operazione completa di raccolta ed incassettamento è di due operai, di cui uno alla guida e l’altro allo scarico del contenitore ed all’approvvigionamento delle cassette vuote.

La cernitura meccanica può essere fatta direttamente in campo, in azienda o presso l’oleificio. La cernitura in campo richiede l’impiego di una macchina cernitrice di tipo portato o trainato da un trattore di 30÷40 kW e di un certo numero di operai, che procedono al trasporto ed allo svuotamento delle cassette nella cernitrice (Foto 10).

La cernitrice portata o trainata è costituita da un telaio portante; una griglia superiore a fori e risalti di diametro variabile fino a 3 centimetri che serve a trattenere le impurità più grosse; una griglia inferiore a listelli, che trattiene le olive ed elimina le impurità più piccole e le foglie; un ventilatore che provvede alla eliminazione delle parti più leggere all’ingresso delle olive nel cernitore. I due crivelli sono comandati da uno stesso eccentrico che riceve il moto o dalla presa di potenza del trattore, attraverso una trasmissione con cinghie, o da un motore autonomo a combustione interna di potenza 3÷4 kW.

Il cernitore fisso posto presso il centro aziendale, o presso l’oleificio, è praticamente identico a quello mobile; l’unica differenze è che viene comandato in genere da un motore elettrico della potenze di 3÷4 kW.

Il carico delle cassette su rimorchio o su camion consiste nel caricare su un mezzo di trasporto le cassette lasciate sul campo dopo la raccolta manuale o meccanica.

Il trasporto sul campo e in azienda richiede l’impiego di un trattore con potenza di circa 30÷40 kW, di un rimorchio a due assi e di un operaio trattorista.

Foto 10: Cantiere di lavoro per la cernitura in campo

Raccolta con reti mobili

La raccolta con reti mobili, la cui sequenza delle operazione è riportata in Figura 3, si attua stendendo le reti sotto gli olivi e facendo cadere successivamente le drupe manualmente, mediante brucatura e abbacchiatura, oppure meccanicamente, per scuotimento: è diffusa maggiormente nel nord barese con le cultivar “Coratina” e “Cima di Bitonto”, per le quali si esegue un solo intervento di raccolta. Per altro verso tale tipo di raccolta viene attuata anche nelle zone a sud di Bari, laddove si utilizza lo scuotitore meccanico per effettuare più interventi di raccolta, rinunciando alle olive cadute tra un intervento e il successivo.

La spigolatura consiste nel raccogliere a mano le olive (vedi cap. Raccolta tradizionale a mano).

Il trattamento cascolante è una operazione facoltativa che viene effettuata per favorire la cascola naturale o la raccolta meccanica per scuotimento, abbreviando, in ambedue i casi, il periodo di raccolta. L’impiego di cascolanti è al momento ancora molto ridotto in quanto vi sono ostacoli di natura climatica che ne possono vanificare l’effetto. Il trattamento può essere in genere effettuato con l’ausilio di una pompa a spalla con motore o di un carro botte con lance o atomizzatore trainato da un trattore da 30÷40 kW. Il fabbisogno di manodopera è di due operai.

La stesura e il trasferimento reti vengono effettuate in modo del tutto analogo nelle diverse province pugliesi sia per la raccolta manuale dall’albero (brucatura o abbacchiatura) sia per la raccolta meccanica con scuotitori. Nella raccolta meccanica con scuotitori l’operazione richiede quattro operai fissi (2 per ogni rete) mentre nella raccolta manuale non vi sono operai fissi addetti a tale operazione, essendo notevole il divario tra l’impiego specifico di manodopera per la brucatura e quello per la stesura ed il trasferimento delle reti (Foto 11).

L’operazione di scuotitura meccanica si realizza con l’impiego di un solo operaio trattorista e si svolge con una sola presa al tronco e con più prese alle branche principali, a seconda delle dimensioni delle piante.

Gli scuotitori impiegati attualmente sono di tipo semovente o di tipo portato dall’attacco a tre punti della trattrice (Foto 12).

La scuotitura con captazione e scarico prodotto si realizza con l’ausilio di una macchina scuotiraccoglitrice la quale è costituita da un trattore gommato o cingolato di 40÷50 kW di potenza; un braccio articolato montato nella parte posteriore del trattore che può arrivare ad un’altezza di 5÷6 metri; uno scuotitore monodirezionale o multidirezionale a masse eccentriche con massa di circa 100 kg e con potenza di circa 15 kW, applicato all’estremità del braccio e dotato di pinza per la presa delle branche principali e secondarie fino a diametri di circa 30 centimetri. Lo scuotitore è collegato al braccio mediante un giunto elastico, che impedisce la trasmissione delle vibrazioni al trattore; una rete ad ombrello rovesciato applicata nella parte anteriore del trattore, che ha la possibilità di aprirsi sotto l’albero per la captazione del prodotto nella fase di scuotitura e di chiudersi per la fase di trasferimento; un serbatoio per la ricezione del prodotto scaricato automaticamente dalla rete.

Per l’operazione sono in generale necessari due operai. Le attuali scuotiraccoglitrici, per la loro struttura, possono operare efficacemente solo su alberi di piccole e medie dimensioni, per cui il loro impiego è limitato alla zona ed alla Provincia a Nord di Bari; inoltre, hanno difficoltà negli spostamenti in sesti molto stretti. La capacità di lavoro è più bassa rispetto a quella degli scuotitori semplici, in quanto oltre alle manovre più lente, la macchina non permette operazioni contemporanee: tutte le operazioni devono essere fatte una di seguito all’altra.

Lo svuotamento reti consiste nello svuotare le reti in contenitori oppure in una benna portata da un trattore; viene effettuato generalmente con due operai per ogni rete sia nella raccolta manuale sia in quella meccanica.

Il carico delle cassette su rimorchio o su camion consiste nel caricare su un mezzo di trasporto le cassette lasciate sul campo dopo la raccolta manuale o meccanica.

Il trasporto sul campo e in azienda richiede l’impiego di un trattore con potenza di circa 30÷40 kW, di un rimorchio a due assi e di un operaio trattorista.

Figura 3: Rappresentazione schematica delle operazioni relative alla “raccolta con reti mobili”

Foto 11: Stesura reti mobili

Foto 12: Scuotitore semovente

Raccolta con reti fisse

La raccolta con reti fisse, la cui sequenza delle operazione è riportata in Figura 4, si realizza installando sotto ogni albero delle reti, sorrette da paletti o direttamente appoggiate al terreno, che vengono periodicamente svuotate; le drupe cadono per cascola naturale. Quest’ultimo metodo si attua nelle zone in cui prevalente avviene la raccolta da terra, ovvero nelle zone a sud di Bari.

L’installazione delle reti fisse si effettua all’inizio della stagione di raccolta e consiste nel collocare le reti sotto la chioma di ciascuna pianta, con l’accorgimento di farle sporgere di un buon margine oltre la chioma stessa per assicurarsi che le olive cascolate vadano a fermarsi sulla rete. L’installazione può essere fatta fissando le reti a paletti e al tronco dell’albero, tenendole quindi sollevate da terra, oppure più semplicemente adagiandole per terra. Naturalmente il modo di installazione può far variare notevolmente l’impiego specifico di manodopera per ettaro e per pianta.

Lo smontaggio delle reti viene fatto alla fine della stagione di raccolta..

Lo svuotamento delle reti si effettua varie volte durante la stagione di raccolta; comunque, poiché il tempo di svuotamento non dipende dal quantitativo di olive cadute, si deve cercare di contenere al minimo indispensabile il numero di prelievi compatibilmente con il tempo di permanenza delle olive nella rete. I prelievi sono in numero di 3÷4 ma possono raggiungere anche valori eccezionali di 8÷10. Conviene comunque che il quantitativo di olive non sia inferiore ai 15÷20 kg per pianta. Per questa operazione l’impiego di manodopera per pianta e per ettaro è molto variabile in quanto si passa dallo svuotamento delle reti semplicemente poggiate a terra a quello delle reti fisse su paletti con relativo smontaggio e rimontaggio.

Il carico delle cassette su rimorchio o su camion consiste nel caricare su un mezzo di trasporto le cassette lasciate sul campo dopo la raccolta.

Il trasporto sul campo e in azienda richiede l’impiego di un trattore con potenza di circa 30÷40 kW, di un rimorchio a due assi e di un operaio trattorista.

Figura 4: Rappresentazione schematica delle operazioni relative alla “raccolta con reti fisse”

Fasi operative connesse con l’estrazione olearia

Le attività connesse alla produzione di “olio extra vergine d’oliva” sono riconducibili essenzialmente alla produzione di olive, alla molitura ed all’imbottigliamento. La fusione e, quindi, il momento in cui si raccordano le attività dipende dall’organizzazione della filiera oleicola sul territorio, la quale varia essenzialmente in funzione delle integrazioni e fusioni tra gli operatori economici coinvolti nelle attività.

In Italia, all’interno della filiera, il settore di attività più dinamico è quello della molitura, svolta attraverso 6088 frantoi, che differiscono essenzialmente per le tecniche di estrazione dell’olio, riconducibili a quattro sistemi:

  • per pressione (frantoi di tipo tradizionale – ciclo discontinuo);
  • per centrifugazione (frantoi a ciclo continuo);
  • per percolamento;
  • con sistemi misti.

In Figura 5 si riporta la sequenza schematica delle operazioni svolte nei processi linee di estrazione olearia, rispettivamente, a ciclo “discontinuo” (estrazione per pressione) e a ciclo “continuo” (estrazione per centrifugazione).

Figura 5: Rappresentazione schematica delle linee di estrazione olearia, a ciclo “discontinuo” (estrazione per pressione) oppure a ciclo “continuo” (estrazione per centrifugazione).

Conseguentemente all’ingresso in frantoio, le olive vengono pesate e stoccate per poi subire un lavaggio, per eliminare terra e residui vari, e la defogliazione, per separare le foglie ed i rametti (Foto 13).

Foto 13: Lavaggio olive

La fase successiva consiste nella frangitura per rompere le membrane lipo-proteiche che trattengono la parte oleosa nel frutto, liberando l’olio racchiuso nei vacuoli. La frangitura può essere eseguita con le tradizionali mole olearie o con frangitori meccanici, a martelli o a denti, che consentono cicli di lavorazione più veloci ed in “continuo” (Foto 14).

Foto 14: Mola olearia

Alla frangitura segue la gramolatura, che serve a rompere l’emulsione olio-acqua, favorendo l’aggregazione delle gocce lipidiche più piccole che vengono separate dalle acque di vegetazione. Dopo la gramolatura si esegue l’estrazione, che può essere effettuata per pressione, per centrifugazione o per percolazione. L’estrazione per pressione rappresenta il metodo classico ed ancor oggi il più diffuso; infatti, il 52% delle olive prodotte sul territorio nazionale è lavorato con impianti che adottano tale sistema (occorre tuttavia precisare che i moderni impianti vengono progettati e realizzati secondo il metodo continuo). La pasta viene distribuita a strati su dei fiscoli, formando una torre di circa 80÷120 fiscoli, alternati a piatti di acciaio. Una apposita caricatrice dispone la torre nella pressa di estrazione, in genere del tipo aperto, più diffuso. La spremitura viene eseguita in due fasi: la prima avviene a pressioni di circa 5÷7 ´ 106 Pa, con abbondanti rilasci di olio; nella seconda fase di durata analoga, una volta raggiunta la pressione di 3÷4 ´ 106 Pa, la salita del pistone si arresta e la pasta resta in spremitura. L’operazione ha una durata complessiva di circa 90 minuti (Foto 15).

Foto 15: Presse di estrazione

Con l’estrazione per centrifugazione si ha invece la possibilità di operare un ciclo continuo, dalla molitura all’estrazione dell’olio. Attraverso tale sistema vengono lavorate il 38% delle olive prodotte, soprattutto ad opera di impianti con capacità lavorativa maggiore di 10 t olive/8 ore (Foto 16).

Gli impianti continui utilizzano appositi separatori centrifughi o decanter, che vengono alimentati con pasta addizionata di acqua tiepida. Sfruttando la diversa densità dell’olio, dell’acqua e della sansa, il decanter, in rotazione intorno ad un asse orizzontale a circa 3600 giri/minuto, separa la sansa dalla frazione acquosa e dal mosto oleoso. La sansa viene inviata al sansificio. La frazione acquosa, in alcuni sistemi, viene inviata ad un separatore centrifugo per il recupero dell’olio.

Il sistema per percolazione è poco diffuso per le basse rese e potenzialità orarie degli impianti. Il funzionamento è basato sulla diversa tensione superficiale dell’olio e dell’acqua rispetto ai metalli. La pasta viene rimescolata in una vasca, avente come fondo una griglia di acciaio inox, e l’olio, aderendo a speciali pettini mobili in acciaio, filtra attraverso la griglia.

Dai vari tipi di estrazione si ricava il mosto oleoso, dal quale viene isolato e chiarificato l’olio attraverso separatori centrifughi, con piatti tronco-conici rotanti attorno ad un asse verticale che raggiungono la velocità di 5000÷7000 giri/minuto.

Foto 16: Separatore centrifugo (decanter) ad asse orizzontale

Dati statistici su infortuni e malattie professionali

L’analisi degli infortuni nella filiera olivicola è stata svolta studiando e confrontando i dati disponibili presso l’INAIL di Bari, le ASL Provinciali e i Comandi di Pubblica Sicurezza (Carabinieri e Polizia Municipale) dei principali Comuni delle province pugliesi.

Tale attività ha consentito di individuare, tra gli innumerevoli infortuni denunciati, quelli occorsi ai lavoratori della filiera olivicola nel periodo 1991÷2001; per ciascun infortunio, è stata , quindi, analizzata la tipologia di infortunio, la sede e la forma di accadimento oltre che la prognosi di guarigione.

Sono stati inizialmente esaminati i registri degli infortuni denunciati presso i Comandi di Pubblica Sicurezza dei Comuni di Bari, Bitonto (BA), Terlizzi (BA), Bisceglie (BA), Ruvo (BA), Trani (BA), Brindisi, Ostuni (BR), Fasano (BR), Lecce, Ugento (LE), Foggia, Rignano Garganico (FG), Sannicandro Garganico (FG), Orsara di Puglia (FG), Vieste (FG), Cerignola (FG), Taranto, Massafra (TA); i dati così acquisiti sono stati integrati e confrontati con quelli disponibili presso le ASL della Provincia di Bari, Foggia e Brindisi oltre che presso l’INAIL di Bari.

Dall’indagine effettuata è emerso che nel settore della filiera olivicola, nel periodo 1991÷2001, sono avvenuti n° 230 infortuni rilevati, occorre considerare, tuttavia, che infortuni di entità modesta oppure occorsi a lavoratori impiegati nel sommerso, generalmente non vengono denunciati alle competenti Autorità.

Tabella 2: Quadro riepilogativo dei dati raccolti

Anno
Età
Sesso
Qualifica
Sede della lesione
Forma di accadimento
Agente materiale
Natura della lesione
Giorni
Conseg.
Luogo
1991
17
M
avventizio
mano
movimento incoordinato
macchine olearie
contusione
7
7
temp. inv.
oleificio
1991
22
M
avventizio
ginocchio
piede in fallo
autocarro
distorsione
15
15
temp. inv.
oleificio
1991
21
M
avventizio
mano
sollevando o spostando
accessori oleari
ferita
7
7
temp. inv.
oleificio
1991
25
M
avventizio
altre dita mano
manutenzione
macchine olearie
amputazione
25
25
temp. inv.
oleificio
1992
24
M
avventizio
altre dita mano
manutenzione
macchine olearie
frattura
20
15
temp. inv.
oleificio
1992
mano
contusione
5
1992
45
M
avventizio
cingolo toracico
movimento incoordinato
pavimento
contusione
6
3
temp. inv.
oleificio
1992
cingolo toracico
distorsione
3
1992
71
M
fisso
parete toracica
sollevando o spostando
contenitore
frattura
31
13
temp. inv.
oleificio
1992
scapola
frattura
13
1992
cranio
contusione
5
1992
45
M
avventizio
mano
manutenzione
macchine olearie
distacco parcellare
20
20
temp. inv.
oleificio
1993
47
M
avventizio
cranio
urto contro
carrello
ferita
7
3
temp. inv.
oleificio
1993
cranio
contusione
4
1993
21
M
avventizio
altre dita mano
impigliato a, agganciato a
macchine olearie
amputazione
30
30
temp. inv.
oleificio
1993
31
M
avventizio
braccio – avambraccio
caduto dall’alto
albero
frattura
30
30
temp. inv.
campagna
1994
19
M
avventizio
mano
impigliato a, agganciato a
macchine olearie
contusione
7
7
temp. inv.
oleificio
1994
57
M
avventizio
mano
si è colpito con
attrezzo di puta
ferita
10
10
temp. inv.
campagna
1994
24
M
fisso
gomito
piede in fallo
pavimento
lussazione
20
20
temp. inv.
oleificio
1994
49
M
avventizio
piede
piede in fallo
autocarro
trauma contusivo
10
10
temp. inv.
oleificio
1994
46
M
avventizio
clavicola
movimentazione
materie prime e prodotti
distorsione
16
8
temp. inv.
oleificio
1994
cingolo toracico
distorsione
8
1994
52
M
fisso
cranio
caduto dall’alto
scala
trauma contusivo
30
9
temp. inv.
oleificio
1994
parete toracica
frattura
21
1994
42
M
avventizio
regione lombo sacrale
caduto dall’alto
scala
trauma contusivo
20
20
temp. inv.
campagna
1994
34
M
avventizio
altre dita mano
movimento incoordinato
strumento di taglio
ferita
5
5
temp. inv.
oleificio
1994
33
M
avventizio
braccio – avambraccio
impigliato a, agganciato a
accessori oleari
ferita
10
10
temp. inv.
oleificio
1994
41
M
avventizio
braccio – avambraccio
manutenzione
macchine olearie
ferita
10
10
temp. inv.
oleificio
1994
52
M
avventizio
regione lombo sacrale
movimentazione
materie prime e prodotti
lombalgia
5
5
temp. inv.
oleificio
1994
46
M
avventizio
femore
caduto dall’alto
scala
frattura
30
15
temp. inv.
oleificio
1994
altre dita mano
frattura
15
1994
63
M
fisso
cranio
movimento incoordinato
scala
trauma contusivo
8
4
temp. inv.
oleificio
1994
cingolo toracico
trauma contusivo
4
1994
42
M
avventizio
regione lombo sacrale
movimentazione
materie prime e prodotti
lombalgia
30
15
temp. inv.
oleificio
1994
gamba
lombalgia
15
1994
34
M
avventizio
occhi
a contatto con
macchine olearie
lesione da altri agenti
3
3
temp. inv.
oleificio
1994
45
M
avventizio
piede
movimentazione
carrello
contusione
20
20
temp. inv.
oleificio
1994
54
M
avventizio
ginocchio
caduto dall’alto
albero
trauma contusivo
8
4
temp. inv.
campagna
1994
cingolo toracico
trauma contusivo
4
1994
29
M
avventizio
mano
si è colpito con
attrezzo di puta
ferita
8
8
temp. inv.
campagna
1994
36
M
fisso
occhi
investito da
agente chimico
lesione da altri agenti
20
20
temp. inv.
magazzino
1994
33
M
fisso
pollice
si è colpito con
attrezzature agricole
ferita
16
8
temp. inv.
campagna
1994
altre dita mano
ferita
8
1994
31
M
avventizio
occhi
urtato da
tralcio-ramo
lesione da altri agenti
3
3
temp. inv.
campagna
1995
33
M
avventizio
piede
piede in fallo
albero
distorsione
3
3
temp. inv.
campagna
1995
33
M
avventizio
polso
movimentazione
macchine olearie
contusione
3
3
temp. inv.
oleificio
1995
42
M
avventizio
piede
urtato da
attrezzature agricole
contusione
10
10
temp. inv.
campagna
1995
48
M
avventizio
cranio
caduto in piano
pavimento
trauma contusivo
7
7
temp. inv.
oleificio
1995
16
M
avventizio
pollice
si è colpito con
attrezzo di puta
frattura
20
20
temp. inv.
campagna
1995
32
M
avventizio
altre dita mano
manutenzione
macchine olearie
ferita
10
10
temp. inv.
oleificio
1995
21
M
avventizio
regione lombo sacrale
piede in fallo
scala
trauma contusivo
7
7
temp. inv.
oleificio
1995
52
M
avventizio
polso
caduto dall’alto
scala
frattura
30
30
temp. inv.
campagna
1995
37
M
avventizio
pollice
manutenzione
motozappa-motocoltivatore
distacco parcellare
20
20
temp. inv.
campagna
1995
50
M
avventizio
naso
caduto dall’alto
albero
frattura
20
20
temp. inv.
campagna
1995
45
M
fisso
altre dita mano
a contatto con
attrezzo di puta
amputazione
20
20
temp. inv.
campagna
1995
30
M
avventizio
pollice
caduto dall’alto
scala
frattura
25
25
temp. inv.
campagna
1995
59
M
avventizio
ginocchio
movimentazione
materie prime e prodotti
contusione
8
8
temp. inv.
campagna
1995
30
F
avventizio
ginocchio
a contatto con
attrezzo di puta
ferita
8
8
temp. inv.
campagna
1995
63
M
avventizio
cranio
caduto dall’alto
scala
trauma contusivo
20
6
temp. inv.
campagna
1995
colonna vertebrale
frattura
14
1995
26
M
avventizio
piede
schiacciato da
pedana
contusione
6
6
temp. inv.
oleificio
1995
31
M
avventizio
cingolo toracico
caduto dall’alto
albero
trauma contusivo
20
12
temp. inv.
campagna
1995
gomito
ferita
8
1995
28
M
avventizio
mano
impigliato a, agganciato a
attrezzo di puta
ferita
4
4
temp. inv.
campagna
1995
57
M
fisso
parete toracica
caduto dall’alto
scala
frattura
20
20
temp. inv.
campagna
1995
17
M
avventizio
mano
movimento incoordinato
macchine olearie
contusione
7
7
temp. inv.
oleificio
1995
33
M
avventizio
polso
movimentazione
macchine olearie
contusione
3
3
temp. inv.
oleificio
1995
42
M
avventizio
piede
urtato da
attrezzature agricole
contusione
10
10
temp. inv.
campagna
1996
22
M
avventizio
ginocchio
piede in fallo
autocarro
distorsione
15
15
temp. inv.
oleificio
1996
33
M
avventizio
piede
piede in fallo
albero
distorsione
3
3
temp. inv.
campagna
1996
48
M
avventizio
cranio
caduto in piano
pavimento
trauma contusivo
7
7
temp. inv.
oleificio
1996
21
M
avventizio
mano
sollevando o spostando
accessori oleari
ferita
7
7
temp. inv.
oleificio
1996
31
M
avventizio
occhi
urtato da
tralcio-ramo
lesione da altri agenti
3
3
temp. inv.
campagna
1996
16
M
avventizio
pollice
si è colpito con
attrezzo di puta
frattura
20
20
temp. inv.
campagna
1996
25
M
avventizio
altre dita mano
manutenzione
macchine olearie
amputazione
25
25
temp. inv.
oleificio
1996
33
M
fisso
pollice
si è colpito con
attrezzature agricole
ferita
16
8
temp. inv.
campagna
1996
altre dita mano
ferita
8
1997
32
M
avventizio
altre dita mano
manutenzione
macchine olearie
ferita
10
10
temp. inv.
oleificio
1997
24
M
avventizio
altre dita mano
manutenzione
macchine olearie
frattura
20
15
temp. inv.
oleificio
1997
mano
contusione
5
1997
36
M
fisso
occhi
investito da
agente chimico
lesione da altri agenti
20
20
temp. inv.
magazzino
1997
21
M
avventizio
regione lombo sacrale
piede in fallo
scala
trauma contusivo
7
7
temp. inv.
oleificio
1997
45
M
avventizio
cingolo toracico
movimento incoordinato
pavimento
contusione
6
3
temp. inv.
oleificio
1997
cingolo toracico
distorsione
3
1997
29
M
avventizio
mano
si è colpito con
attrezzo di puta
ferita
8
8
temp. inv.
campagna
1997
52
M
avventizio
polso
caduto dall’alto
scala
frattura
30
30
temp. inv.
campagna
1997
71
M
fisso
parete toracica
sollevando o spostando
contenitore
frattura
31
13
temp. inv.
oleificio
1997
scapola
frattura
13
1997
cranio
contusione
5
1997
54
M
avventizio
ginocchio
caduto dall’alto
albero
trauma contusivo
8
4
temp. inv.
campagna
1997
cingolo toracico
trauma contusivo
4
4
1997
37
M
avventizio
pollice
manutenzione
motozappa-motocoltivatore
distacco parcellare
20
20
temp. inv.
campagna
1997
45
M
avventizio
mano
manutenzione
macchine olearie
distacco parcellare
20
20
temp. inv.
oleificio
1997
45
M
avventizio
piede
movimentazione
carrello
contusione
20
20
temp. inv.
oleificio
1997
50
M
avventizio
naso
caduto dall’alto
albero
frattura
20
20
temp. inv.
campagna
1997
47
M
avventizio
cranio
urto contro
carrello
ferita
7
3
temp. inv.
oleificio
1997
cranio
contusione
4
1997
34
M
avventizio
occhi
a contatto con
macchine olearie
lesione da altri agenti
3
3
temp. inv.
oleificio
1997
45
M
fisso
altre dita mano
a contatto con
attrezzo di puta
amputazione
20
20
temp. inv.
campagna
1997
21
M
avventizio
altre dita mano
impigliato a, agganciato a
macchine olearie
amputazione
30
30
temp. inv.
oleificio
1997
42
M
avventizio
regione lombo sacrale
movimentazione
materie prime e prodotti
lombalgia
30
15
temp. inv.
oleificio
1997
gamba
lombalgia
15
1997
30
M
avventizio
pollice
caduto dall’alto
scala
frattura
25
25
temp. inv.
campagna
1997
31
M
avventizio
braccio – avambraccio
caduto dall’alto
albero
frattura
30
30
temp. inv.
campagna
1998
63
M
fisso
cranio
movimento incoordinato
scala
trauma contusivo
8
4
temp. inv.
oleificio
1998
cingolo toracico
trauma contusivo
4
1998
59
M
avventizio
ginocchio
movimentazione
materie prime e prodotti
contusione
8
8
temp. inv.
campagna
1998
19
M
avventizio
mano
impigliato a, agganciato a
macchine olearie
contusione
7
7
temp. inv.
oleificio
1998
46
M
avventizio
femore
caduto dall’alto
scala
frattura
30
15
temp. inv.
oleificio
1998
altre dita mano
frattura
15
1998
30
F
avventizio
ginocchio
a contatto con
attrezzo di puta
ferita
8
8
temp. inv.
campagna
1998
57
M
avventizio
mano
si è colpito con
attrezzo di puta
ferita
10
10
temp. inv.
campagna
1998
52
M
avventizio
regione lombo sacrale
movimentazione
materie prime e prodotti
lombalgia
5
5
temp. inv.
oleificio
1998
63
M
avventizio
cranio
caduto dall’alto
scala
trauma contusivo
20
6
temp. inv.
campagna
1998
colonna vertebrale
frattura
14
1998
24
M
fisso
gomito
piede in fallo
pavimento
lussazione
20
20
temp. inv.
oleificio
1998
41
M
avventizio
braccio – avambraccio
manutenzione
macchine olearie
ferita
10
10
temp. inv.
oleificio
1998
26
M
avventizio
piede
schiacciato da
pedana
contusione
6
6
temp. inv.
oleificio
1998
49
M
avventizio
piede
piede in fallo
autocarro
trauma contusivo
10
10
temp. inv.
oleificio
1998
33
M
avventizio
braccio – avambraccio
impigliato a, agganciato a
accessori oleari
ferita
10
10
temp. inv.
oleificio
1998
31
M
avventizio
cingolo toracico
caduto dall’alto
albero
trauma contusivo
20
12
temp. inv.
campagna
1998
gomito
ferita
8
1998
46
M
avventizio
clavicola
movimentazione
materie prime e prodotti
distorsione
16
8
temp. inv.
oleificio
1998
cingolo toracico
distorsione
8
1998
34
M
avventizio
altre dita mano
movimento incoordinato
strumento di taglio
ferita
5
5
temp. inv.
oleificio
1998
28
M
avventizio
mano
impigliato a, agganciato a
attrezzo di puta
ferita
4
4
temp. inv.
campagna
1998
52
M
fisso
cranio
caduto dall’alto
scala
trauma contusivo
30
9
temp. inv.
oleificio
1998
parete toracica
frattura
21
1998
42
M
avventizio
regione lombo sacrale
caduto dall’alto
scala
trauma contusivo
20
20
temp. inv.
campagna
1998
57
M
fisso
parete toracica
caduto dall’alto
scala
frattura
20
20
temp. inv.
campagna
1998
57
M
fisso
parete toracica
caduto dall’alto
scala
frattura
20
20
temp. inv.
campagna
1998
52
M
fisso
cranio
caduto dall’alto
scala
trauma contusivo
30
9
temp. inv.
oleificio
1998
parete toracica
frattura
21
1998
42
M
avventizio
regione lombo sacrale
caduto dall’alto
scala
trauma contusivo
20
20
temp. inv.
campagna
1998
28
M
avventizio
mano
impigliato a, agganciato a
attrezzo di puta
ferita
4
4
temp. inv.
campagna
1998
46
M
avventizio
clavicola
movimentazione
materie prime e prodotti
distorsione
16
8
temp. inv.
oleificio
1998
cingolo toracico
distorsione
8
1998
34
M
avventizio
altre dita mano
movimento incoordinato
strumento di taglio
ferita
5
5
temp. inv.
oleificio
1998
31
M
avventizio
cingolo toracico
caduto dall’alto
albero
trauma contusivo
20
12
temp. inv.
campagna
1998
gomito
ferita
8
1998
49
M
avventizio
piede
piede in fallo
autocarro
trauma contusivo
10
10
temp. inv.
oleificio
1998
33
M
avventizio
braccio – avambraccio
impigliato a, agganciato a
accessori oleari
ferita
10
10
temp. inv.
oleificio
1998
26
M
avventizio
piede
schiacciato da
pedana
contusione
6
6
temp. inv.
oleificio
1998
24
M
fisso
gomito
piede in fallo
pavimento
lussazione
20
20
temp. inv.
oleificio
1998
41
M
avventizio
braccio – avambraccio
manutenzione
macchine olearie
ferita
10
10
temp. inv.
oleificio
1998
63
M
avventizio
cranio
caduto dall’alto
scala
trauma contusivo
20
6
temp. inv.
campagna
1998
colonna vertebrale
frattura
14
1998
57
M
avventizio
mano
si è colpito con
attrezzo di puta
ferita
10
10
temp. inv.
campagna
1999
52
M
avventizio
regione lombo sacrale
movimentazione
materie prime e prodotti
lombalgia
5
5
temp. inv.
oleificio
1999
30
F
avventizio
ginocchio
a contatto con
attrezzo di puta
ferita
8
8
temp. inv.
campagna
1999
19
M
avventizio
mano
impigliato a, agganciato a
macchine olearie
contusione
7
7
temp. inv.
oleificio
1999
46
M
avventizio
femore
caduto dall’alto
scala
frattura
30
15
temp. inv.
oleificio
1999
altre dita mano
frattura
15
1999
59
M
avventizio
ginocchio
movimentazione
materie prime e prodotti
contusione
8
8
temp. inv.
campagna
1999
31
M
avventizio
braccio – avambraccio
caduto dall’alto
albero
frattura
30
30
temp. inv.
campagna
1999
63
M
fisso
cranio
movimento incoordinato
scala
trauma contusivo
8
4
temp. inv.
oleificio
1999
cingolo toracico
trauma contusivo
4
1999
30
M
avventizio
pollice
caduto dall’alto
scala
frattura
25
25
temp. inv.
campagna
1999
21
M
avventizio
altre dita mano
impigliato a, agganciato a
macchine olearie
amputazione
30
30
temp. inv.
oleificio
1999
42
M
avventizio
regione lombo sacrale
movimentazione
materie prime e prodotti
lombalgia
30
15
temp. inv.
oleificio
1999
gamba
lombalgia
15
1999
45
M
fisso
altre dita mano
a contatto con
attrezzo di puta
amputazione
20
20
temp. inv.
campagna
1999
47
M
avventizio
cranio
urto contro
carrello
ferita
7
3
temp. inv.
oleificio
1999
cranio
contusione
4
1999
34
M
avventizio
occhi
a contatto con
macchine olearie
lesione da altri agenti
3
3
temp. inv.
oleificio
1999
50
M
avventizio
naso
caduto dall’alto
albero
frattura
20
20
temp. inv.
campagna
1999
45
M
avventizio
mano
manutenzione
macchine olearie
distacco parcellare
20
20
temp. inv.
oleificio
1999
45
M
avventizio
piede
movimentazione
carrello
contusione
20
20
temp. inv.
oleificio
1999
37
M
avventizio
pollice
manutenzione
motozappa-motocoltivatore
distacco parcellare
20
20
temp. inv.
campagna
1999
71
M
fisso
parete toracica
sollevando o spostando
contenitore
frattura
31
13
temp. inv.
oleificio
1999
scapola
frattura
13
1999
cranio
contusione
5
1999
54
M
avventizio
ginocchio
caduto dall’alto
albero
trauma contusivo
8
4
temp. inv.
campagna
1999
cingolo toracico
trauma contusivo
4
1999
52
M
avventizio
polso
caduto dall’alto
scala
frattura
30
30
temp. inv.
campagna
1999
45
M
avventizio
cingolo toracico
movimento incoordinato
pavimento
contusione
6
3
temp. inv.
oleificio
1999
cingolo toracico
distorsione
3
1999
29
M
avventizio
mano
si è colpito con
attrezzo di puta
ferita
8
8
temp. inv.
campagna
1999
21
M
avventizio
regione lombo sacrale
piede in fallo
scala
trauma contusivo
7
7
temp. inv.
oleificio
1999
24
M
avventizio
altre dita mano
manutenzione
macchine olearie
frattura
20
15
temp. inv.
oleificio
1999
mano
contusione
5
1999
36
M
fisso
occhi
investito da
agente chimico
lesione da altri agenti
20
20
temp. inv.
magazzino
1999
32
M
avventizio
altre dita mano
manutenzione
macchine olearie
ferita
10
10
temp. inv.
oleificio
1999
25
M
avventizio
altre dita mano
manutenzione
macchine olearie
amputazione
25
25
temp. inv.
oleificio
1999
33
M
fisso
pollice
si è colpito con
attrezzature agricole
ferita
16
8
temp. inv.
campagna
1999
altre dita mano
ferita
8
1999
16
M
avventizio
pollice
si è colpito con
attrezzo di puta
frattura
20
20
temp. inv.
campagna
1999
21
M
avventizio
mano
sollevando o spostando
accessori oleari
ferita
7
7
temp. inv.
oleificio
2000
31
M
avventizio
occhi
urtato da
tralcio-ramo
lesione da altri agenti
3
3
temp. inv.
campagna
2000
48
M
avventizio
cranio
caduto in piano
pavimento
trauma contusivo
7
7
temp. inv.
oleificio
2000
22
M
avventizio
ginocchio
piede in fallo
autocarro
distorsione
15
15
temp. inv.
oleificio
2000
33
M
avventizio
piede
piede in fallo
albero
distorsione
3
3
temp. inv.
campagna
2000
42
M
avventizio
piede
urtato da
attrezzature agricole
contusione
10
10
temp. inv.
campagna
2000
17
M
avventizio
mano
movimento incoordinato
macchine olearie
contusione
7
7
temp. inv.
oleificio
2000
33
M
avventizio
polso
movimentazione
macchine olearie
contusione
3
3
temp. inv.
oleificio
2000
33
M
avventizio
polso
movimentazione
macchine olearie
contusione
3
3
temp. inv.
oleificio
2000
42
M
avventizio
piede
urtato da
attrezzature agricole
contusione
10
10
temp. inv.
campagna
2000
52
M
fisso
cranio
caduto dall’alto
scala
trauma contusivo
30
9
temp. inv.
oleificio
2000
parete toracica
frattura
21
2000
33
M
avventizio
piede
piede in fallo
albero
distorsione
3
3
temp. inv.
campagna
2000
48
M
avventizio
cranio
caduto in piano
pavimento
trauma contusivo
7
7
temp. inv.
oleificio
2000
46
M
avventizio
clavicola
movimentazione
materie prime e prodotti
distorsione
16
8
temp. inv.
oleificio
2000
cingolo toracico
distorsione
8
2000
31
M
avventizio
occhi
urtato da
tralcio-ramo
lesione da altri agenti
3
3
temp. inv.
campagna
2000
16
M
avventizio
pollice
si è colpito con
attrezzo di puta
frattura
20
20
temp. inv.
campagna
2000
49
M
avventizio
piede
piede in fallo
autocarro
trauma contusivo
10
10
temp. inv.
oleificio
2000
33
M
fisso
pollice
si è colpito con
attrezzature agricole
ferita
16
8
temp. inv.
campagna
2000
altre dita mano
ferita
8
2000
32
M
avventizio
altre dita mano
manutenzione
macchine olearie
ferita
10
10
temp. inv.
oleificio
2000
24
M
fisso
gomito
piede in fallo
pavimento
lussazione
20
20
temp. inv.
oleificio
2000
36
M
fisso
occhi
investito da
agente chimico
lesione da altri agenti
20
20
temp. inv.
magazzino
2000
21
M
avventizio
regione lombo sacrale
piede in fallo
scala
trauma contusivo
7
7
temp. inv.
oleificio
2000
57
M
avventizio
mano
si è colpito con
attrezzo di puta
ferita
10
10
temp. inv.
campagna
2000
29
M
avventizio
mano
si è colpito con
attrezzo di puta
ferita
8
8
temp. inv.
campagna
2000
52
M
avventizio
polso
caduto dall’alto
scala
frattura
30
30
temp. inv.
campagna
2000
19
M
avventizio
mano
impigliato a, agganciato a
macchine olearie
contusione
7
7
temp. inv.
oleificio
2000
54
M
avventizio
ginocchio
caduto dall’alto
albero
trauma contusivo
8
4
temp. inv.
campagna
2000
cingolo toracico
trauma contusivo
4
2000
37
M
avventizio
pollice
manutenzione
motozappa-motocoltivatore
distacco parcellare
20
20
temp. inv.
campagna
2000
31
M
avventizio
braccio – avambraccio
caduto dall’alto
albero
frattura
30
30
temp. inv.
campagna
2000
45
M
avventizio
piede
movimentazione
carrello
contusione
20
20
temp. inv.
oleificio
2000
50
M
avventizio
naso
caduto dall’alto
albero
frattura
20
20
temp. inv.
campagna
2000
21
M
avventizio
altre dita mano
impigliato a, agganciato a
macchine olearie
amputazione
30
30
temp. inv.
oleificio
2000
34
M
avventizio
occhi
a contatto con
macchine olearie
lesione da altri agenti
3
3
temp. inv.
oleificio
2000
45
M
fisso
altre dita mano
a contatto con
attrezzo di puta
amputazione
20
20
temp. inv.
campagna
2000
47
M
avventizio
cranio
urto contro
carrello
ferita
7
3
temp. inv.
oleificio
2000
cranio
contusione
4
2000
42
M
avventizio
regione lombo sacrale
movimentazione
materie prime e prodotti
lombalgia
30
15
temp. inv.
oleificio
2000
gamba
lombalgia
15
2000
30
M
avventizio
pollice
caduto dall’alto
scala
frattura
25
25
temp. inv.
campagna
2000
45
M
avventizio
mano
manutenzione
macchine olearie
distacco parcellare
20
20
temp. inv.
oleificio
2000
63
M
fisso
cranio
movimento incoordinato
scala
trauma contusivo
8
4
temp. inv.
oleificio
2000
cingolo toracico
trauma contusivo
4
2000
59
M
avventizio
ginocchio
movimentazione
materie prime e prodotti
contusione
8
8
temp. inv.
campagna
2000
71
M
fisso
parete toracica
sollevando o spostando
contenitore
frattura
31
13
temp. inv.
oleificio
2000
scapola
frattura
13
2000
cranio
contusione
5
2000
46
M
avventizio
femore
caduto dall’alto
scala
frattura
30
15
temp. inv.
oleificio
2000
altre dita mano
frattura
15
2000
30
F
avventizio
ginocchio
a contatto con
attrezzo di puta
ferita
8
8
temp. inv.
campagna
2001
45
M
avventizio
cingolo toracico
movimento incoordinato
pavimento
contusione
6
3
temp. inv.
oleificio
2001
cingolo toracico
distorsione
3
2001
52
M
avventizio
regione lombo sacrale
movimentazione
materie prime e prodotti
lombalgia
5
5
temp. inv.
oleificio
2001
63
M
avventizio
cranio
caduto dall’alto
scala
trauma contusivo
20
6
temp. inv.
campagna
2001
colonna vertebrale
frattura
14
2001
24
M
avventizio
altre dita mano
manutenzione
macchine olearie
frattura
20
15
temp. inv.
oleificio
2001
mano
contusione
5
2001
41
M
avventizio
braccio – avambraccio
manutenzione
macchine olearie
ferita
10
10
temp. inv.
oleificio
2001
26
M
avventizio
piede
schiacciato da
pedana
contusione
6
6
temp. inv.
oleificio
2001
25
M
avventizio
altre dita mano
manutenzione
macchine olearie
amputazione
25
25
temp. inv.
oleificio
2001
33
M
avventizio
braccio – avambraccio
impigliato a, agganciato a
accessori oleari
ferita
10
10
temp. inv.
oleificio
2001
31
M
avventizio
cingolo toracico
caduto dall’alto
albero
trauma contusivo
20
12
temp. inv.
campagna
2001
gomito
ferita
8
2001
21
M
avventizio
mano
sollevando o spostando
accessori oleari
ferita
7
7
temp. inv.
oleificio
2001
34
M
avventizio
altre dita mano
movimento incoordinato
strumento di taglio
ferita
5
5
temp. inv.
oleificio
2001
28
M
avventizio
mano
impigliato a, agganciato a
attrezzo di puta
ferita
4
4
temp. inv.
campagna
2001
22
M
avventizio
ginocchio
piede in fallo
autocarro
distorsione
15
15
temp. inv.
oleificio
2001
42
M
avventizio
regione lombo sacrale
caduto dall’alto
scala
trauma contusivo
20
20
temp. inv.
campagna
2001
57
M
fisso
parete toracica
caduto dall’alto
scala
frattura
20
20
temp. inv.
campagna
2001
17
M
avventizio
mano
movimento incoordinato
macchine olearie
contusione
7
7
temp. inv.
oleificio

.

I suddetti dati raccolti sono stati, successivamente, elaborati statisticamente, al fine di evidenziare eventuali anomalie nelle modalità di esecuzione delle singole fasi svolte nella filiera olivicola e/o eventuali carenze nel sistema di prevenzione degli infortuni.

La Figura 6 riporta la durata media degli infortuni in ciascun anno, nel periodo 1991÷2001: l’anno in cui la prognosi di guarigione ha richiesto mediamente più giorni è stato il 1993 (16,3 giorni); è da considerare, tuttavia, che i dati relativi al 2001 sono parziali in quanto non ancora completamente schedati dalle competenti Autorità. Nella stessa Figura 6, inoltre, è riportata una curva di interpolazione dei dati (polinomiale di 5° grado).

La Figura 7 riassume le frequenze relative dei giorni di durata media degli infortuni suddivisi in funzione della sede anatomica interessata; gli eventi infortunistici che hanno comportato una maggiore durata sono quelli che hanno interessato il naso, il pollice e la parete toracica. Per altro verso, gli infortuni che hanno dato luogo a durate medie di minore entità hanno interessato il cingolo toracico e il cranio.

Il valore elevato relativo al pollice potrebbe correlarsi ad operazioni di potatura mentre quello relativo alla parete toracica ad operazioni di movimentazione di carichi pesanti.

La Figura 8 riporta le frequenze relative dei giorni di durata medi degli infortuni suddivisi in funzione dell’agente materiale o dell’attrezzo che li ha provocati: gli agenti materiali maggiormente responsabili di lesioni risultano i contenitori di olive e le scale. Tra gli agenti materiali meno “rischiosi” si colloca, invece, lo strumento di taglio, probabilmente a motivo di una maggiore consapevolezza di pericolosità da parte dell’operatore e, quindi, di una sua maggiore attenzione nell’utilizzo di tale attrezzo.

Gli infortuni correlati al non corretto utilizzo della scala e/o all’interazione con gli alberi, sono dovuti, principalmente, a caduta dall’alto, probabilmente causata da disattenzione, da un’eccessiva confidenza con la scala da parte dell’operatore, oppure a mancanza di adeguati mezzi di protezione e sicurezza; per quanto concerne la scala, inoltre, il maggior numero di lesioni ha interessato il cranio con traumi contusivi.

Per quanto riguarda gli infortuni provocati da macchine presenti nei frantoi, la maggior parte di questi hanno interessato le dita della mano (escluso il pollice) e hanno avuto come effetto, nella maggior parte dei casi, la contusione (Figure 7 e 8).

I suddetti infortuni, inoltre, si sono verificati, generalmente, durante le operazioni di manutenzione delle macchine, probabilmente a causa di una inadeguata esperienza a tali tipologie di interventi, ovvero per imprudenza nella realizzazione di questi con le macchine in movimento.

Figura 6: Durata media degli infortuni in ciascun anno, nel periodo 1991÷2001

Figura 7: Frequenza relativa della durata media degli infortuni suddivisi per sede di lesione

Figura 8: Frequenza relativa della durata media degli infortuni suddivisi per agente materiale

Commenti ai principali fattori di rischio

Operazioni relative alla coltivazione e alla raccolta (attività di campo)

La maggior parte delle operazioni relative alla coltivazione e alla raccolta (attività di campo) sono generalmente meccanizzate o meccanizzabili e presentano eterogenei livelli di rischio per gli operatori, in funzione delle modalità con cui vengono espletate nei diversi contesti agricoli locali. Tenendo conto che tali operazioni vengono generalmente svolte con l’ausilio di macchine motrici ed operatrici portate o trainate, è possibile considerare i seguenti rischi:

  • disergonomia, ovvero la esposizione per lungo tempo a posizioni scorrette durante la guida di mezzi;
  • sovrastima delle possibilità e dell’adeguatezza tecnica dell’accoppiamento trattore-operatrice, con l’evidente rischio di ribaltamento o impennamento;
  • esposizione per lungo tempo a rumore elevato;
  • infortuni mortali o invalidanti e traumi causati da ribaltamento o impennamento delle macchine;
  • schiacciamenti e traumi durante le operazioni di aggancio e sgancio degli attrezzi;
  • traumi dovuti ad operazioni di manutenzione eseguite con la macchina operatrice in funzione.

Per quanto riguarda i rischi che si presentano durante la fase di potatura, questi sono generalmente di tipo traumatico, con riferimento soprattutto alle cadute dall’alto, laddove l’operazione in esame viene svolta con l’utilizzo di scale o mediante l’arrampicamento degli stessi operatori sugli alberi (foto 17). Notevole importanza assumono, inoltre, i rischi connessi a posture non idonee, al sollevamento manuale di carichi, a possibili ferite da taglio alle mani e/o alle dita. A tale riguardo sembra opportuno precisare che vi sono in Puglia alberi secolari, della varietà “Ogliarola salentina” allevate a vaso, che raggiungono in media 8÷12 metri d’altezza, con produzioni variabili da circa 150÷180 kg/pianta a 20÷40 kg/pianta nell’annata di scarica.

Foto 17: Arrampicamento sull’albero

I rischi che si presentano durante la raccolta a mano riguardano le cadute dall’alto, che si possono verificare laddove gli operatori utilizzano scale mal posizionate; è da ricordare in proposito che gli stessi operatori tendono ad arrampicarsi tra i rami per raggiungere le drupe più lontane (Foto 18). Notevole importanza assumono, quindi, i rischi connessi a posture non idonee nonché al sollevamento manuale di carichi. Nel caso di attrezzi a comando pneumatico occorre fare attenzione ad evitare ferite da taglio alle mani e/o alle dita.

Foto 18: Utilizzo di scale e arrampicamento senza protezioni

Fasi operative connesse con l’estrazione olearia

La prima fase di lavorazione delle olive comprende il lavaggio e la mondatura delle drupe.

I rischi connessi a tale operazione sono essenzialmente dovuti a impigliamento, nonché schiacciamento degli arti e lesioni temporanee dovute a tagli, in quei frantoi dove gli spazi sono limitati e dove si ricorre con maggior frequenza alla manualità per l’espletamento di tali operazioni.

Le successive lavorazioni di molitura e gramolatura presentano rischi legati a possibili tagli, amputazioni e schiacciamento degli arti.

La tecnologia connessa all’utilizzo dei separatori centrifughi o decanter, presenta fattori di rischio molto bassi, legati soprattutto ad eventuali contatti con gli organi di trasmissione e di lavorazione della macchina.

I sistemi discontinui, d’altra parte, con l’utilizzo di macchine dosatrici (manuali o automatiche), di impilatrici automatiche, di carrelli, di presse idrauliche, etc., presentano molteplici fattori di rischio per i lavoratori che, in caso di infortuni, vanno incontro a lesioni temporanee o permanenti dovute a tagli, amputazioni e schiacciamento degli arti (mani o piedi).

A tale proposito, occorre sottolineare che per aumentare la sicurezza durante l’uso delle impilatrici automatiche occorrerebbe predisporre recinti dotati di una porta provvista di un dispositivo che arresti la macchina in caso di apertura.

Per ridurre i rischi legati alla manipolazione dei dischi, inoltre, si dovrebbe ricorrere a guanti e scarpe antinfortunistiche.

L’ultima fase di lavorazione del ciclo di estrazione, che avviene nei separatori centrifughi, ad asse verticale, per la separazione dell’olio dall’acqua, presenta rischi connessi ad eventuali contatti, da parte degli operatori, con gli organi di trasmissione e di lavorazione della macchina.

In ogni caso, da tale studio eseguito è emerso che, sia per quanto riguarda le operazioni di pieno campo sia quelle inerenti alla estrazione olearia, numerosi incidenti avvengono in quanto la preparazione professionale degli addetti risulta talvolta non adeguata alla meccanizzazione delle operazioni svolte; spesso queste ultime sono, infatti, effettuate con macchine tecnologicamente sempre più avanzate e non sempre gli operatori sono idoneamente addestrati al loro utilizzo.

Una maggiore consapevolezza da parte dei lavoratori dei rischi cui vanno incontro nello svolgimento delle loro mansioni conduce senz’altro a una maggiore sicurezza, condizione essenziale per migliorare la qualità del lavoro agricolo.

Esempio di scheda di sicurezza

Bibliografia relativa alla filiera

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